Lo spettatore #258- Una melma paludosa: Mississippi Burning (1988)

Odio usare termini assoluti quali “capolavoro”. Li trovo appiattenti, sovraesposti e ormai quasi vuoti, visto l’utilizzo facile che se ne fa. Però caspita, talvolta sembra che te le vogliano proprio strappare con la forza certe parole. Penso all’elemento più evidente della pellicola, ovvero il campionario di facce giuste indossate dal personaggio giusto. Voglio dire: a parte Gene Hackman e Willem Defoe, che già di loro funzionano alla grande come investigatori complementari, opposti negli approcci eppure funzionali allo stesso modo nel perseguire gli obbiettivi, qui a ogni ruolo è abbinato un attore che pare nato per interpretarlo. Brad Dourif ad esempio lo avevamo già visto nei panni di cattivo al cinema. Anzi, oserei dire che a quei tempi era quasi un’istituzione. Eppure qui il suo sguardo allucinato e il viso da teppista trovano il perfetto incastro, perché il vice sceriffo Clinton Pell è prima di tutto un figlio della sua terra, luogo dove certe angherie non sono solo tollerate, m...