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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

CDC #122- Viaggiare senza la De Lorean: Non Ci Resta Che Il Crimine (2019)

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 Ah, i viaggi nel tempo. Al cinema e in televisione ne abbiamo visti a centinaia e ancora discutiamo su chi sia l'autore più rispettoso dei paradossi che ne derivano. Un elemento molto amato dalla fantascienza, come è ovvio. Ma anche molto utilizzato in generi come l'azione, l'horror, il romantico e perfino la commedia all'italiana. Quindi che c'è di male se viene richiamato per farci fare due risate? Niente. Infatti facciamoci pure due risate. Ha ha. Fatte. In Italia, oltre al fascino degli zompi nel passato, subiamo inevitabilmente anche quello legato al crimine. Se poi si parla della malavita cool, salita agli orrori della cronaca tra gli anni settanta e ottanta, poi, eccoci andare in brodo di giuggiole. Come succede ai protagonisti di questa storia, talmente fissati con gli avvenimenti legati alla banda della Magliana da inventarsi un tour turistico a tema per Roma. Solo che poi finiscono in un tunnel di Einstein-Rosen e si ritrovano nel 1982, a contatto propr

CDC #121- Davide contro Golia al contrario: Le Mans 66 La Grande Sfida (Ford v Ferrari, 2019)

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 A Hollywood ci provano sempre. Ogni occasione è buona per dipingere gli americani come i primi della classe. Gente capace di lanciarsi in sfide impossibili contro avversari più dotati e di uscirne trionfante. Stavolta il ruolo di grande nemico tocca, udite udite, agli italiani. Quelli di Enzo Ferrari nella fattispecie, l'uomo che osò dominare i circuiti dal basso della sua fabbrichetta di artigiani a dispetto della grande potenza industriale a stelle e strisce. Quale affronto insopportabile. Non è ne tempo ne luogo per affrontare l'effettivo tentativo di accordo che intercorse tra Ford e Ferrari. Tuttavia le cronache descrivono il grande Vecchio come un uomo molto riservato, che non frequentava abitualmente i circuiti e che difficilmente provava piacevoli i bagni di folla. Trasformarlo in un divo acclamato dalla propria corte mi pare una licenza poetica abbastanza generosa. Ma si sa. Come spesso accade in opere di questo genere, la collina prende spunto dalla realtà e poi c

Iuri legge per voi: The Irishman (I Heard Your Paint Houses, 2004) di Charles Brandt

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Ciao. Forse non lo sapete e immagino non vi interessi nemmeno molto, ma io non faccio parte dell'oceanica schiera di abbonati che irrorano le casse di Netflix. Non per una posizione di principio, ci mancherebbe. Piuttosto ritengo l'offerta di Prime più che sufficiente a soddisfare la domanda che gli unici due occhi a mia disposizione riescono a porre. Talvolta tuttavia alcuni prodotti proposti dalla piattaforma stuzzicano il mio palato. Robina speciale, spesso di stampo televisivo ma, anche se di rado, pure cinematografico. The Irishman non poteva che far parte di questo cesto dei desideri. Il megametraggio di Scorsese rischia di diventare l'ultima opportunità di gustarsi i grandi vecchi della cupola hollywoodiana raccolti sotto un unico ombrello. Per di più si tratta di un ritorno dell'autore ai bravi ragazzi e a quelle storie di gangster che ci hanno donato pezzi di storia cinematografica inscalfibili. Devo dire che la vicenda dell'irlandese e di Jimmy Hoffa m

Retro futuro: Tales From The Loop

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 A Jeff Bezos sta cosa di Netflix gli deve stare proprio qui. Il catalogo Prime Video continua a proporre novità, tanto che dal piccolo pulcino degli esordi si è trasformato in un cigno dal bianco scintillante, garantendo un'offerta che trovo quasi imbarazzante. Eppure tutti parlano quasi esclusivamente di N. Strangers Things di là, Dark di qua. Insomma pare che gli unici rimasti a produrre serie televisive siano i vecchi distributori di DVD a noleggio. Ma se c'è una cosa che il nuovo millennio ci ha insegnato è che i miliardari eccentrici non si arrendono mai. Così JB ha radunato una bella squadra e ha messo su un nuovo prodotto pronto per sfidare gli acerrimi rivali nello stesso campo di gioco. Per noi è giunto il momento di vedere cosa ci propone: Retrofuturismo, parola dal nuovo conio che pare voglia imbrigliare questa mania della fantascienza anni ottanta riproposta al giorno d'oggi. Cosa che fa anche The Loop, naturalmente, anche se con un approccio diverso dal sol