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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Qualcosa finisce, qualcosa inizia.

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Se non siete vissuti in una caverna sprofondata nel gelo dell'Antartide, probabilmente siete venuti a conoscenza della recente scomparsa di Fabrizio Frizzi. Ora, non starò qui a pontificare su quanto questo presentatore fosse una persona buona perché non lo conoscevo. Nemmeno vi racconterò di come mi mancheranno le sue trasmissioni, non essendo io un particolare appassionato del genere di varietà che questo artista era solito condurre. Un po' mi dispiace, certo, visto che comunque non mi sfuggiva come il noto presentatore fosse garbato nello stile, caratteristica sempre meno comune in una televisione dominata da esagitati che si urlano in faccia, streghe del pomeriggio utili solo a promuovere dolore e mettere il mostro in vetrina e pseudo giornalismo capace solamente di piazzare microfoni davanti a bocche in grado di dire qualunque cosa. Ma sto andando fuori tema. Apprendere della scomparsa di Frizzi, in realtà, ha smosso qualcosa che se ne stava addormentato dentro

CDC #36- Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

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Ce ne ha messo di tempo, ma dopo la lunga attesa è arrivato nella sala del mio paesello il flim che più stavo aspettando quest'anno. Così sono andato al cinema e me lo sono visto. Si sa, quando si affronta una visione così carica di aspettative, il rischio di trovarsi di fronte a una cocente delusione è sempre dietro l'angolo. Ma la fiducia che riponevo in questa pellicola era talmente alta che l'azzardo andava giocato. Quindi, alla fine della fiera, cos'è Tre manifesti A Ebbing, Missouri? Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è un noir atipico. C'è un delitto e ci sono i colpi di scena, eppure si fatica ad assimilarlo al genere. Una pellicola che sorprende, ma che non si accontenta di raccontarci un'investigazione. Anzi, quasi la fa scompare dietro le vicende dei personaggi. Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è un film drammatico. La scelta che da il titolo al film, presa da una madre disperata e carente di qualche venerdì, dovrebbe fungere da sprono

CDC#35- Kansas City Shuffle- Slevin- Patto Criminale

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Avete presente quei personaggi televisivi che si atteggiano a idoli, completamente persi nell'amore per la propria voce? Si dai, quelli che sparano sentenze inappuntabili, stando bene attenti a ponderare ogni movimento per non rovinare la perfezione estetica del loro esistere. Coloro i quali non mancano mai l'appuntamento con la telecamera, per non perdere l'occasione di riguardarsi e ammirare la perfezione insita nelle loro fattezze. Ecco, Slevin è una sorta di Andrea Scanzi del cinema moderno. Guardandolo ho avuto la netta impressione che per questo film l'unica cosa importante fosse farsi proiettare per mettere in mostra la propria intelligente bellezza. Meglio se in una sala senza pubblico e con uno specchio invertito al posto delle poltroncine. Le scelte estetiche, le attenzioni stilistiche e le trovate narrative sembrano urlare al mondo la loro eterna perfezione, completamente indifferenti se la fuori ci sia qualcuno a comprenderle o meno. Un caratterino

#FL5- Rags To Riches

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C'era un tarlo che mi rodeva in testa da una trentina d'anni. Una sfida rimasta incompiuta che implorava di essere portata a termine. Insomma, una di quelle battaglie con se stessi da vincere ad ogni costo. Beh, non ci sono riuscito. Se in gioventù a bloccarmi furono la scarsa determinazione e i limiti tecnologici, oggi ci si è messo un maledetto bug. Ma conta davvero poco. Giocare finalmente Rags To Ritches per ciò che è, ovvero inseguendo il traguardo finale del gioco, è stata un'esperienza probante e il semplice fatto che, una volta ottenuta la metà della somma obbiettivo, un difettuccio mi continuasse a portare all'inizio dell'avventura non mi ha impedito di sentirmi appagato. Ma che diavolo è Rags To Riches? Vi starete chiedendo voi a questo punto. Programmato nel 1985 da un unico sviluppatore, Rags To Riches ci metteva nei panni di un senzatetto appena giunto in città. Il nostro compito prevedeva di trasformare il sogno americano di quest

CDC#34- La guerra secondo Veroheven- Black Book

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Dovrei dire qualcosa di intelligente per esordire al meglio con questo post. Una battuta o due che possano mostrare sagacia e brillantezza e che fungano da elogio a un film dalle tematiche forti e costruito in maniera precisa. Il fatto è che l'unica immagine ricorrente che mi appare di questo lavoro è Carice Van Houten di rosso vestita. Sono una bestia, lo so. Ma ho una predilezione per le donne avvolte nella seta e va detto che miss van Houten è una signora in rosso che si è fatta rispettare in svariate occasioni. Non dovrebbe essere questo il punto dopo la visione di un Verhoeven, ma sono un debole, non posso farci niente. La storia è quella di Rachel Stein, giovane ebrea scampata a un agguato nazista. La ragazza si rifà un'identità e con il nome di Ellis De Vries decide di aiutare la resistenza olandese infiltrandosi nel covo dei nazisti. Detta così, a grandi linee, l'opera di Verhoeven potrebbe sembrare la solita narrazione di resistenza all'invasio

CDC#33- Inanimazione- Dante's Inferno

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Dannazione. Quei demoni dell'internet sanno sempre come farti cliccare un pulsante quando sei ubriaco e non sai cosa stai facendo. E' così mi sono trovato abbonato al servizio Amazon Prime. Valutando costi e offerta, però, ho deciso che si tratta di un'operazione vantaggiosa, tanto più che mi consente di accedere anche al servizio di streaming offerto da Jeff Bezos. Ora che dispongo di una connessione fibra (seppur la più lenta dell'emisfero occidentale, probabilmente), mi sono deciso a sfruttare questa possibilità. Non starò a tediarvi raccontandovi quali alchimie oscure mi abbiano portato a iniziare l'avventura da Dante's Inferno. Vi basti sapere che si tratta di un film di animazione e che quando nei titoli di testa è apparso il malvagio acronimo EA mi sono subito pentito dei miei peccati. Ma ormai era troppo tardi, quando si comincia una cosa bisogna finirla. Maledetta quella volta. Dante's Inferno prende le mosse dall'omonimo videogioc