Lo spettatore #246- Una simpatica zona residenziale: Vivarium (2019)

Avete presente quelle belle casette tutte uguali, in quei quartierini residenziali, con i pratini così curati da sembrare finti e le stradine tutte pulite? Non sarebbe un sogno vivere in un posto così? Forse no, almeno secondo Lorcan Finnegan. Guardando Vivarium non ho potuto fare a meno di correre col pensiero a Dark City, antico e sottovalutato prodotto fantascientifico di Alex Proyas che, se vogliamo, partiva dagli stessi presupposti e forse sottintendeva la stessa morale. È una vita che non vedo quel film, quindi potrei ricordare male, tuttavia mi viene in mente che la vera differenza tra le due opere sta nell’approccio all’argomento: se la pellicola di Poryas viveva sostanzialmente della sua trama grazie alle atmosfere noir e thriller che la permeavano, Vivarium mi è sembrato più orientato alla veicolazione del messaggio, scelta narrativa che, ormai si sarà capito, io odio. Potrei anche essermela immaginata questa morale, ne sono perfettamente consapevole. Ma mi sembra anche l’uni...