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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Il suono della paura.

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Pochi giorni fa, dalle mie parti, si è celebrato il quarantennale del terremoto. O, per meglio dire, il quarantennale dall’inizio della ricostruzione. Potrei unirmi al coro di elogi sulla forza della gente del Friuli, ma, passato il momento di commozione massima, sarebbe solo retorica da aggiungere al rumore di fondo. Le parole, se ripetute troppo spesso, perdono la potenza del loro significato. Piuttosto, nella fase calda del ricordo, mi sono imbattuto in una registrazione che i miei corregionali avranno già sentito milioni di volte, ma che a me è successo di ascoltare solo in questo 2016. E non perché io sia giovane, intendiamoci. Sono bellissimo, ma non giovane. Ma agevoliamo il filmato:   Per chi non avesse voluto affrontare lo sbattimento dell'ascolto (però su cribbio, si trattava solo di premere un pulsantino), ne riassumerò brevemente il contenuto: un ragazzo udinese stava riversando su cassetta la sua copia di Wish You Were Here, quando, d’improvviso, il dis