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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

CDC #148- Il secondo tragico It: It Capitolo 2 (It Chapter Two, 2019)

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A suo tempo promisi a Muschietti che l'avrei tenuto d'occhio. Dopo un primo capitolo che, al netto di qualche dubbia scelta stilistica, si comportava onestamente, attendevo il regista alla prova più complicata. Perché se fare i fenomeni sfruttando l'eccellente lavoro originale di King con i ragazzini (oltre all'euforia prodotta dal dannato decennio) può anche risultare semplice, la vera differenza in It la si marca parlando degli adulti, in quel segmento che mandò a carte e quarantotto il tentativo televisivo del 1990. Se immaginiamo questa avventura come fosse un turno di Champions League potremmo considerare l'incontro d'andata concluso con un brillante zero a zero. Risultato non male, ma per la trasferta del ritorno serve giocare la partita della vita e bisogna schierare i calibri più grossi a disposizione. Ecco scendere in campo James McAvoy e Jessica Chastain quindi, tipi dall'aria indipendente ma molto popolari sulla collina. Le due punte ideali sull

CDC #147- Morire e insegnare a vivere: The Dead Girl (2006)

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Non so se qualcuno lo ricorda, ma tra gli anni novanta e gli zero si formò una sorta di movimento cinematografico fatto di opere pensate per i festival indipendenti. Orde di attori, anche di un certo nome, si affidavano a registi sconosciuti e dietro compensi simbolici sgomitavano per dimostrare ai critici alti di saperci fare anche con prodotti sofisticati. Poi boh. A me pare che tutto questo darsi da fare si sia esaurito. Forse i supereroi hanno risucchiato anche questi coraggiosi spingendoli a gettare la spugna. O magari i baluardi dell'indipendenza hanno smesso di crederci. O, più facilmente, sono io che mi sono stufato e non li cerco più. Si perché, al di la di qualche buona pellicola, dietro la fotografia sgranata di queste opere si nasconde spesso quell'intento moralizzatore da ditino alzato capace di renderle più bacchettone del mainstream contro cui sbattono le corna. Ciò spinge questi film, in teoria piccoli e che dovrebbero vivere delle loro storie, a trasformarsi in

Jonas il combina guai: Dark

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Dunque. C'è questo attore di nome fa Oliver Masucci che sfoggia certa somiglianza con il celebre Mads Mikkelsen. Ecco, il personaggio che interpreta all'interno di questa serie si chiama Ulrich Nielsen e fin qui nulla di strano. Non fosse che nel corso dell'avventura vedrà scomparire prima suo fratello e poi il figlio. Bene. I due bimbi di nome fanno Mads e Mikkel. Avete capito bene: Mads e Mikkel Nielsen. Secondo voi questa è una semplice coincidenza? No amici, a me non la si fa. Ciao, come forse avrete capito oggi parliamo di Dark, uno dei prodotti più chiacchierati degli ultimi anni e talvolta considerato la risposta tedesca a Stranger Things. Un po' per via della piattaforma che lo ospita e in parte per quel gusto del mistero che riesce a infondere nello spettatore. Ebbene cari lettori, se anche voi amate accomunare queste due opere mi sa che ci salutiamo qui. La porta è da quella parte. Arrivederci e salutate tutti quando riuscirete a vederli. La realtà è che i due