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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

I cimeli del cinema #8- L'Uomo Senza Sonno (The Machinist)

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Guardare un film come questo a distanza di tre lustri dall'ultima volta non vi restituirà la verginità perduta. L'Uomo Senza Sonno è una pellicola talmente forte nella sua soluzione narrativa da impedire allo spettatore di dimenticarla, quindi non è certo per restare abbagliati dalle idee di trama che si decide di affrontare una seconda visione di questo lavoro. Piuttosto, a meno di non essere esperti autentici della settima arte (e io non lo sono), la vera molla scattante nell'affrontare un'esperienza simile risiede nel perfido istinto dello smascheratore seriale, colui, cioè, che non è mai soddisfatto finché la voragine fondamentale, capace di far crollare tutta la struttura di una storia, non viene alla luce. Bene quindi, armiamoci di caschetto con lumino e andiamo a caccia: Di film che mettono al centro del loro progetto l'insonnia se ne sono visti parecchi. Del resto in questi tempi stressanti l'argomento trova facile presa in molti potenzia

Storia romanzata di un capolavoro #3

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Uè come butta? Voi chi eravate vent'anni fa? Intendiamoci subito, non che mi interessi davvero eh, trattasi di domanda retorica. Non sono diventato il vicino compagnone che vi ubriaca di chiacchiere quando tornate a casa la sera stanchi dal lavoro. E' che mi capita di ascoltare una radio molto famosa a diffusione nazionale. Durante la trasmissione di un noto beone (personaggio di cui non farò il nome per evitare le rappresaglie dei suoi fan presenti tra le rade schiere dei miei lettori), mi è stato sputato in faccia che Ok Computer ha compiuto vent'anni precisi. Lo sapevo in realtà, conosco quel disco dal giorno in cui è uscito e il fatto che non fosse proprio fresco di stampa, dentro di me, appariva bello solido. Tuttavia sentirsi dire una cosa del genere a tradimento fa un certo effetto: Quando si palesò il disco in questione, i loro autori per i più si chiamavano semplicemente Quelli Di Creep (QDC da qui in avanti). Certo The Bends godé di un certo successo neg

I cimeli del cinema #7: The Circle

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  Come in un moderno 1984 (ma con molta meno preveggenza) The Circle cerca di mostraci dove potrebbe portare l'attuale tendenza di un'umanità ormai quasi interamente sedotta dalle tecnologie digitali. Le questioni messe in ballo dal film sono molte e interessanti. Su tutte si staglia una domanda: vale la pena di rinunciare alla privacy in nome della trasparenza e di una società ripulita dalle nefandezze? Certo, l'incubo delle microcamere sparse in ogni dove è piuttosto sentito e pensare di affidare questo nuovo Grande Fratello nelle mani di società private, intenzionate a possedere i dati sensibili di tutti quanti, ha implicazioni agghiaccianti che la pellicola fa poco per smontare. Ma per approfondire la filosofia alla base del film vi lascio nelle mani di un esperto molto più qualificato di me: Sono andato un po' a spasso per l'internet a cercare confronti con le opinioni altrui. Ho trovato chi ne difende la prima parte e chi salva qualche moment

I cimeli (veri) del cinema #6- Ran

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Se qualcuno dovesse chiedermi se considero il cinema un'arte, confesso che non saprei come rispondere. Non mi ritengo sufficientemente colto o intelligente da riuscire a dare una definizione soddisfacente di questo concetto. Certo, ci sarebbe il dizionario, ma sono convinto che una parola pesante come “arte” abbia bisogno di essere filtrata da una mente fertile per poter beneficiare del vero valore che la contraddistingue. Tuttavia, affrontando un film come quello di cui voglio parlare oggi, difficilmente riesco a restare lontano da questo termine così totalizzante. Un'opera maestosa, che tranquillamente inserisco tra le migliori mai realizzate nel mondo della celluloide. Una pellicola così sconquassante da rimanere impressa nella mente di chi la vede, come le macchie di luce che appaiono quando si chiudono gli occhi. Insomma, oggi vi voglio parlare di: Ambientata nel Giappone feudale, la storia di Ran narra l'estinzione della famiglia Ichimonji, potente d

Frustrazioni videoludiche #2- Limbo

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Un bambino si sveglia in una tundra tenebrosa, apre gli occhietti bianchi e comincia a correre. Inizia così Limbo, senza farsi precedere ne da un introduzione ne da un tutorial. Del resto per padroneggiare il nostro protagonista in questo platform-adventure in 2D non è che serva chissà quale conoscenza. La levetta, un tasto per il salto e un pulsante azione saranno gli unici strumenti che il gioco ci chiederà di usare per muovere il nostro piccolo personaggio in questo mondo oscuro composto da piattaforme. Non si spara e non si deve nemmeno saltare in testa a qualche mostriciattolo a forma di fungo. I nostri ostacoli principali saranno rappresentati da una serie di enigmi ambientali a difficoltà variabile, alcuni affrontabili dopo un certo ragionamento, altri studiando il giusto tempismo. Non che esistano strategie particolari, anzi, c'è sempre un unico modo per procedere nell'avventura. Tuttavia gli sviluppatori hanno tentato di non regalare nulla, nascondendo a una prim