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Iuri legge per voi: The Irishman (I Heard Your Paint Houses, 2004) di Charles Brandt

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Ciao. Forse non lo sapete e immagino non vi interessi nemmeno molto, ma io non faccio parte dell'oceanica schiera di abbonati che irrorano le casse di Netflix. Non per una posizione di principio, ci mancherebbe. Piuttosto ritengo l'offerta di Prime più che sufficiente a soddisfare la domanda che gli unici due occhi a mia disposizione riescono a porre. Talvolta tuttavia alcuni prodotti proposti dalla piattaforma stuzzicano il mio palato. Robina speciale, spesso di stampo televisivo ma, anche se di rado, pure cinematografico. The Irishman non poteva che far parte di questo cesto dei desideri. Il megametraggio di Scorsese rischia di diventare l'ultima opportunità di gustarsi i grandi vecchi della cupola hollywoodiana raccolti sotto un unico ombrello. Per di più si tratta di un ritorno dell'autore ai bravi ragazzi e a quelle storie di gangster che ci hanno donato pezzi di storia cinematografica inscalfibili. Devo dire che la vicenda dell'irlandese e di Jimmy Hoffa m...