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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

CDC #181- L'adolescenza e l'eccesso di ormoni: Freaky (2021)

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Può un film stare in piedi solo grazie a una singola trovata? Si, a patto che gli autori sappiano come costruirci attorno una storia capace di reggere gli urti. Poi è evidente: se puoi mettere sullo schermo un Vince Vaughn in piena forma è meglio. Solo che non tutti vantano certi privilegi. I nostri amici qui, per fortuna, Vince ce l'hanno e non temono di usarlo. Se volessimo categorizzare Freaky non faticheremo a inserirlo nel filone delle commedie teen horror. Ci sono i ragazzini interpretati dagli adulti, l'ambientazione scolastica, situazioni assurde, ritmi sostenuti e anche un filo di splatter, che in questi prodotti non guasta mai. L'inizio è quello tipico dello slasher adolescenziale, con quattro giovanissimi in rampa di lancio per fare le loro cose sessuali investiti dalla furia del solito serial killer mascherato. Ma non c'è nessuna intenzione di fare paura. Anche perché chi si approccia a Freaky sa già quale sarà la svolta narrativa e si mette solamente in att

CDC #180- Non chiamateli zombie: The End (2017)

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Se pensate che, nonostante gli entusiasmanti talk show televisivi e la divertente caccia al corridore, i lunghi periodi di lockdown siano stati sfibranti, forse è giunto il momento di rivedere le vostre valutazioni. Questo qui, per dire, li ha passati chiuso dentro un ascensore. Ci sono alcuni prodotti che nascono come cortometraggi e che poi vengono allungati fino alla durata standard di un film. Lavori che soffrono questa impostazione, perché tendono a cascare dentro una ridondanza inutile che fiacca la visione. Ecco, The End è una pellicola che questo rischio lo corre. Inoltre ambientare una storia di questo genere quasi interamente all'interno di un ascensore affacciato su un pianerottolo, può trasformare il progetto in una puntata particolarmente cruda di Camera Cafè. Eppure Misischia il pericolo lo scansa riuscendo a gestire la tensione con discreta mano. Certo, qualche ripetizione qui e là c'è, inutile far finta di non vederla, specialmente nel primo tratto. Tuttavia le

CDC #179- Una danza da incubo: Climax (2018)

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C'ero già cascato con Enter The Void, film che mi risucchiò come un'aspirapolvere per poi lasciarmi stordito per giorni a chiedermi cosa fosse successo. Quando mi sono sentito pronto per affrontare Climax, ammetto di aver creduto che il precedente avesse forgiato una corazza per proteggermi dalle follie visive di Gaspar Noè. Mi illudevo, naturalmente. Si inizia con l'ultima scena del film, poi partono i titoli di coda, seguiti dalla presentazione dei personaggi in stile Real World di MTV (ci sta, il film è ambientato nel 1996). A questo punto parte il balletto. Non amo molto la danza e la scena in questione è particolarmente lunga. Eppure affascina talmente tanto che vorrei non finisse. Sulle note di Supernature i ballerini incrociano i loro differenti stili incastrandosi alla perfezione, aiutati da una telecamera che pare partecipare attivamente alla coreografia. Una meraviglia che meriterebbe il grande schermo. Ma le cose belle finiscono e così inizia la festa di fine lav

CDC #178- Anime nello spazio: Ad Astra (2019)

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 "Ne avevo abbastanza delle vostre piccole idee" è la frase che più di ogni altra riassume il concetto che sta alla base di Ad Astra. Poche parole, ma così potenti da non aver bisogno del resto. Ma naturalmente il resto c'è. Stanley Kubrik quella volta realizzò un capolavoro senza tempo e siamo d'accordo. Ma i danni causati dalla sua opera al genere non sono mai stati quantificati. Certo, la fantascienza impegnata esisteva anche prima e pure io di solito approvo i sottintesi infilati tra le righe dei racconti. Ma cribbio, qui l'esplorazione interplanetaria è evidentemente un mero pretesto per una storia che potrebbe farne benissimo a meno. Se James Gray, per dire, avesse voluto raccontarmi un road movie con gli stessi personaggi inseriti all'interno delle medesime dinamiche, il risultato sarebbe venuto fuori uguale. Certo, i colori scuri, le lucine soffuse e il silenzio soffocante dello spazio aiutano il regista a costruire l'atmosfera, ma la sensazione di

CDC #177 - A volte funzionano: 1990: I Guerrieri Del Bronx (1982)

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Tra le cose che ricordo meglio degli anni ottanta c'è tutta la mitologia che aleggiava intorno al Bronx, un luogo così pericoloso che forse solo Venere a mezzogiorno poteva sembrare più letale. Cinema e televisione dipingevano New York con tinte talmente oscure che chi ha mancato il periodo faticherebbe a crederci, visto come la Grande Mela è percepita oggidì. Siamo cresciuti con questa narrazione, tanto che le storie del Bronx dovevano tutte raccontare di punk con il coltello a serramanico in mano, altrimenti sarebbero sembrate sbagliate. Ovvio, a volte si esagerava. Enzo G. Castellari è uno dei nomi illustri dell'exploitation all'italiana. Credo che dei film andati in sala tra il 1978 e il 1982 si faccia prima a nominare quelli che non gli hanno fornito materiale piuttosto che il contrario. Questa volta il carburante alla fantasia di Castellari lo offre direttamente The Warriors, la grandiosa pellicola di Walter Hill. Il regista italiano tenta di ricostruirne le atmosfere