Lo spettatore #225- Il treno dei vip: Bullet Train (2022)

A volte mi sembra che gli anni smettano di scorrere. In quei momenti è come se fossi imprigionato nel 1999 con il nuovo millennio restio a mostrarmi le sue meraviglie futuristiche. Guardando Bullet Train, ad esempio, non ho potuto fare a meno di pensare a The Snatch e a come un certo modo di trattare la commedia d'azione non passi mai di moda. La presenza di Brad Pitt ha contribuito alla sensazione, ma è stata soprattutto la gestione della sceneggiatura con i suoi personaggi strambi e i dialoghi rapidi e pieni di battute a darmi questa convinzione. Insomma Bullet Train è un film degli anni novanta che è arrivato lungo all'appuntamento con la sala (se ci è andato). Ma non è detto che ciò lo metta per forza nel carrello dei bolliti, sia chiaro. Intrappolare una mandria di assassini professionisti in uno spazio ristretto alla ricerca della stessa cosa, pur non rappresentando la novità più eclatante dell'ultimo ventennio, è comunque un buon modo per far deflagrare la commedia. ...