Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Ben Foster

Lo spettatore #202- La cosa giusta. Sempre: Hostiles (2017)

Immagine
Difficile fare i conti con il proprio passato, specialmente per una nazione con una storia lunga una pagina alla disperata ricerca di miti fondativi. Gli americani, tanto per fare un esempio del tutto casuale, hanno questa cosa della frontiera. Un luogo della nostalgia dove la determinazione (e qualche arma da fuoco) potevano consentire anche al più gretto degli individui di costruire un impero. La radice del sogno a stelle e strisce, in un certo senso. Il punto è che questa epica vacilla quando si vuole studiarne più nel profondo i meccanismi. Lo scempio della cultura nativa, ovviamente, ma anche l'anarchismo selvaggio. Riletture che col tempo hanno iniziato ad affermarsi, facendo scoprire agli yankees che forse quella che esportano per il mondo non è la meravigliosa libertà che si poteva respirare nei vasti paesaggi del nuovo continente, ma il piacere della sopraffazione tipico di un certo modo di vivere il far west. A inizio film arrivano i Comanche, determinati a bruciare una ...

Lo spettatore #194- I succhia atmosfere: 30 Giorni Di Buio (30 Days of Night, 2007)

Immagine
A Barrow, nell'estremo nord dell'Alaska, per un mese la luce diurna lascia spazio a una notte che pare non voler finire mai. Alcuni abitanti, poco inclini a vivere 30 giorni nel buio illuminato da lampioni e cristalli di ghiaccio, prendono la loro roba e se ne vanno. Gli altri, invece, affrontano la situazione. Anche perché starsene a letto per un mese intero con la scusa della notte dev'essere una roba fuori dal mondo. Peccato che viviamo in una società ingiusta. Nemmeno il tempo di scaldarsi sotto le coperte che arriva una mandria di vampiri a rompere le palle. Ma dove andremo a finire, chiedo io. 30 Giorni Di Buio si vende come horror, ma in realtà è uno di quei prodotti moderni che vogliono miscelare i generi. Ne viene fuori un pastone nel quale a vincere e portarsi via tutto quanto è l'azione, autentica mangia atmosfere del cinema moderno. David Slade anche ci prova, non dico mica di no. Soprattutto all'inizio, quando l'isolamento del villaggio gli consente...

CDC #144- Sherry e la frontiera; parte terza (che poi sarebbe la seconda): Hell Or High Water (2016)

Immagine
Su queste frequenze TaylorSheridan lo conosciamo bene. Lo abbiamo visto indossare un'uniforme e mettersi a caccia di una banda di teppisti inmotocicletta , ma soprattutto ne abbiamo apprezzato le doti artistiche quando, da semplice sceneggiatore oppure dal seggiolino del regista , si è dimostrato degno della poetica maccartiana, dove con questo termine non ci si riferisce alle imprese del famigerato senatore, quanto allo scrittore che di nome fa Cormac e che è uno dei più disperati cantori americani del secolo scorso. Stavolta Sheridan imbastisce la storia di due fratelli rapinatori impegnati in una sequenza di assalti alle filiali di una determinata banca con l'obbiettivo di raggranellare una precisa somma di denaro. A inseguirli ci si mette una coppia speculare di ranger dal fiuto fino e dall'intuito sviluppato. Ma naturalmente tutto questo è solo il vetro colorato che Taylor utilizza per filtrare quello che da sempre è il suo argomento preferito: la disillusione della f...