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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

CDC#56- Corse mai viste- Speed Racer

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Lo sapete, ve l'ho detto tante volte. Inoltre, se passate su queste pagine con una certa frequenza (ma nessuno lo fa, non sentitevi in difetto), ve ne sarete accorti anche da soli. Adoro le corse automobilistiche e, con loro, tutti i film che le mettono al centro del progetto. Oggi voglio farvi una confessione: a dire il vero mi piacciono le pellicole sportive in generale. Certo, per tutti i nobili motivi che vi vengono in mente, come lo sport metafora della vita, la sfida contro se stessi prima che contro gli altri, la determinazione dello sfavorito che lo porta a trionfare quando nessuno se lo aspetta. Ma se devo dirvi al verità, gli sportivi mi piacciono più che altro perché mi ricordano quando ero bambino e un calciatore di carta saltava 35 metri sopra lo stadio per fermare la temibile catapulta infernale. E' quel brividino li che fa la differenza. Lo so sempre come andrà a finire, perché è ovvio che sia così. Ma non c'è niente da fare, ancora oggi mi si rizza

CDC #55- Houston non abbiamo un problema- First man

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Oggi può sembrarci strano, presi come siamo da ipotetiche colonizzazioni marziane, ma per migliaia di anni il sogno più grande dell'umanità si chiamava Luna. Cosa rappresentava quella cosa sospesa nel cielo? Si poteva raggiungere? Come sarebbe stato arrivare lassù? Ma soprattutto, era davvero fatta di formaggio? Ecco, spinto dalla fretta di una guerra tecnologica incruenta ma violentissima, sul finire degli anni sessanta qualcuno quel sogno lo ha realizzato. Noi oggi siamo qui a parlare di quel qualcuno. Cioè, non in senso che ve ne parlerò io e attenderò commenti che non arriveranno. Ma discuteremo del film che ne parla. Dopo essere stato un grande trombettista di colore e prima di rovinarsi la reputazione con quella storiaccia di doping al Tour De France, Neil Armostrong faceva l'ingegnere. Spronato da una grave perdita e dalla voglia di esplorare, si iscrisse al programma Gemini per le sperimentazioni spaziali. Da li alla Luna il passo fu breve. Si fa per dire.

Iuri legge per voi: 10 Piccoli Indiani

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Lo conoscete lo slasher si? Quel filone dell'horror nel quale vari adolescenti frequentano un campeggio estivo immerso nel bosco convinti di intorpidirsi di sesso, ma poi finiscono massacrati uno alla volta da un maniaco solitamente mascherato. Esatto, quello dove il nero muore sempre per primo. Gli esperti datano l'esordio di questo genere con l'uscita di Halloween, capolavoro di John Carpenter del 1978. Altri preferiscono ritardare di un paio d'anni e assegnare la palma del primo a Venerdì 13, film che propone stilemi che col tempo sono diventati canone. I più sottili, invece, vogliono affidare l'esordio dello slasher a Reazione A Catena di Mario Bava, AD 1974. Il periodo è più o meno quello, comunque. Se volete sapere la mia, lo slasher si è affacciato nel mondo molti decenni prima di queste opere e compare in una storia che non c'entra nulla col l'horror. Anzi, a dirla tutta, non si trova nemmeno in un film. Le parole sono importanti, diceva