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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

CDC #154- L'eterno ritorno del male: Antebellum (2020)

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Noto l'esistenza di un certo astio attorno ad Antebellum. Da ciò che leggo sia critica che pubblico paiono non apprezzare particolarmente l'opera in questione. Ora, avrei potuto benissimo esimermi dalla faccenda e lasciare che l'erba velenosa attecchisse sul lavoro di Gerard Bush e Christopher Renz. Ma perché lasciarmi sfuggire l'occasione di schierarmi contro? In realtà ci sono caduto sopra per caso, ma lasciatemi fare il riottoso una volta ogni tanto. E' duro fare letteratura in questo periodo. Perché quando tocchi un argomento come fai sbagli. Anzi, a dire il vero anche se non fai sbagli, visto che la nuova sensibilità della rete vorrebbe solo storie importanti. Questo spesso tende a distrarre dal nucleo centrale di alcune trame. In questo caso, per esempio, Antebellum vuol essere un thriller psicologico che sfrutta la questione razziale per costruire la tensione. Non, come si aspetterebbero forse i più, un film alla Spike Lee con qualche incursione nel genere.

Vi racconto una storia: Primo

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  Terzio, seduto a tavola, divorava il suo piatto di fagioli, immergendo ampie cucchiaiate nel sugo rosso. Teneva lo sguardo fisso sul televisore, come se lo schermo bucato gli comunicasse qualcosa. Primo seduto a capotavola lo stava guardando. Terzio percepiva i suoi occhi da cerbiatto, la bocca semi aperta e il cucchiaio in mano, sospeso sopra il piatto. “Non mi guardare.” disse Terzio. Primo si scosse e con una lentezza esasperante immerse la posata tra i fagioli, portandola poi alla bocca, sempre semi aperta. Terzio provò a ignorarlo, ma la sua visione periferica non poté fare a meno di mostrargli la masticata lenta del fratello. La nonna, seduta di fronte a Primo, vide tutto questo, percependo la solita tensione crescente, come quasi tutte le sere. Sapeva che avrebbe dovuto far qualcosa per fermare quello che stava per accadere. Ma era vecchia e stanca e proprio non ce la fece a intromettersi. Primo fece fare due giri al cucchiaio, prima di piantarsi di nuovo con gli occhi sul fra

CDC #152- I nuovi Visitatori: Captive State (2019)

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Signori, una pessima notizia rattristerà molti di voi: Steven Spielberg ci ha sempre mentito. Gli alieni non sono quegli esseri pucciosi dagli occhi grandi che tanta tenerezza hanno suscitato nei cuori dei giovani di tutte le età. Affatto. Trattasi invece di belve con poteri da istrice, affamate di tutte le risorse che rendono la Terra quella splendida roccia bluastra che si vede dallo spazio e vogliose di instaurare una dittatura per tenerci in un angolo a casa nostra. Se vi sta bene ok, magari vi lasceranno un simulacro di esistenza. Ma se, come me, siete contro: preparatevi a combattere. Fermiamo l'invasione! Cominciamo col chiudere gli spazioporti. Non serve nemmeno che ve lo dica. Nel soggetto di Captive State dimora il temibile Metaforone, creatura mitologica che infesta buona parte della fantascienza. A volte comportandosi come un simbionte e rendendola più efficace, altre parassitandola fino a sfigurarla allo scopo di portare il Messaggio. Un rischio che Rupert Wyatt corre