Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Vi racconto una storia: L'Ospedale

Immagine
La porta automatica si chiuse alle mie spalle lasciando fuori il primo gelo dell'inverno. Appena mossi i primi quattro passi, l'odore di disinfettante si arrampicò sulle mie narici, ricordandomi, se mai ce ne fosse stato bisogno, che avrei voluto essere ovunque tranne che li. Avanzai verso le scale, disorientato dalla luce al neon che rendeva grigia la pelle delle mie mani e si rifletteva sull'incolore pavimento rivestito di materiale gommoso. La suola delle mie scarpe scricchiolava ad ogni passo. Percorsi i gradini due alla volta, più per abitudine che altro. In realtà non avevo alcuna fretta di raggiungere la destinazione. Anzi, non avevo proprio alcuna voglia di raggiungerla, la destinazione. Ero li solo perché ormai mancava poco. Lo sapevamo tutti. E qualcuno un segno di presenza doveva pur darlo. Così son capitato io. Cosa beffarda, dopotutto. Mi inoltrai nel corridoio racchiuso dalle pareti verde menta verniciate fino a metà. Lo sciame di personaggi in pigiama e gente

CDC #150- Capitoli di troppo: Terminator Salvation (2009)

Immagine
Ammetto di aver perso un po' il conto con i Terminator. Conosco bene il primo perché è un film che amo alla follia, ho visto un po' di volte il secondo che mi piaciucchia abbastanza e poi basta così. Per conto mio l'avventura degli androidi made in Skynet poteva anche considerarsi chiusa. Mi scuserete, quindi, se non so a che numero si collochi questo Salvation. Il terzo? Il sesto? Il centoquattordicesimo? Mah. Quello che ho notato, invece, è quanto John Connor abbia finito per assomigliare a Bruce Wayne. Un fatto più importante di quanto possa sembrare a prima vista, in effetti, perché la notevole presenza di volti noti (o famigerati) sottintende come questo Salvation non sia un seguito da cassetta, fatto con due lire tanto per sfruttare un marchio stanco e superato dai tempi. Qui ci troviamo al cospetto di una produzione con tanti soldi nel portafoglio e nessuna remora nello spenderli. Vi dirò, sulle prime questa rivelazione mi ha anche messo di buonumore. Forse ve l'

CDC #149- L'atroce imbarazzo di un tardo giovane: La Voglia Matta (1962)

Immagine
Succede a tutti di sentirsi fuori luogo. Chessò: perché ci si trova invitati a una festa popolata da sconosciuti. Oppure perché si arriva al locale belli sobri mentre tutti gli amici biascicano discorsi privi di senso. O magari perché si finisce dentro la casa sbagliata quando si sta cercando qualcuno e tocca darsela a gambe prima che il proprietario opti per la giustizia sommaria. Eppure una delle situazioni più imbarazzanti nelle quali può capitare di trovarsi è quella che ci vede fuori quota, nel ruolo dell'uomo saggio convinto di conquistare i ragazzini con la propria verve, ma che invece si rende ridicolo, ne è consapevole e cade in un vortice di figuracce una peggio dell'altra nella vana attesa di quella trovata che possa rimetterlo in buona luce. Se a questa sgradevole sensazione aggiungiamo pure il carico dell'infatuazione per la ragazzina che gioca con la sua sensualità, capiamo benissimo come a volte sarebbe meglio starsene a casa. Si perché la vicenda di Antonio