CDC#56- Corse mai viste- Speed Racer
Lo sapete, ve l'ho detto
tante volte. Inoltre, se passate su queste pagine con una certa
frequenza (ma nessuno lo fa, non sentitevi in difetto), ve ne sarete
accorti anche da soli. Adoro le corse automobilistiche e, con loro,
tutti i film che le mettono al centro del progetto.
Oggi voglio farvi una
confessione: a dire il vero mi piacciono le pellicole sportive in
generale. Certo, per tutti i nobili motivi che vi vengono in mente,
come lo sport metafora della vita, la sfida contro se stessi prima
che contro gli altri, la determinazione dello sfavorito che lo porta
a trionfare quando nessuno se lo aspetta.
Ma se devo dirvi al
verità, gli sportivi mi piacciono più che altro perché mi
ricordano quando ero bambino e un calciatore di carta saltava 35
metri sopra lo stadio per fermare la temibile catapulta infernale.
E' quel brividino li che
fa la differenza. Lo so sempre come andrà a finire, perché è ovvio
che sia così. Ma non c'è niente da fare, ancora oggi mi si rizzano
tutti i peli quando arrivano i nostri eroi e trionfano alla faccia
dei crudeli avversari.
Pensate che figata se una
coppia di registi visionari decidesse di mettere in scena un film
tratto da un anime basato sulle corse.
Hey, aspettate un attimo.
Questo cos'è?
Nonostante fosse pieno di
macchine che facevano vrooom, sbangh, gsshs, pchhh e chissà quale
altro rumore, io di Superauto Mach 5 non ricordo praticamente nulla.
So di esserci passato su in qualche occasione, ma il grosso è
rimasto sepolto chissà dove.
Non so dirvi se la storia
portata sugli schermi dai (le) Wachowski sia da considerarsi un
prequel, un sequel, una fedele trasposizione oppure non c'entri una
beata. Quello che so è che un giovane pilota di nome Speed Racer
decide di partecipare a una gara assassina per riportare un po' di
creanza nelle corse devastate dalla corruzione.
Le fratelle sanno
benissimo di avere per le mani un cartone animato e non fanno nulla
per nasconderlo. Colori sgargianti, psichedelia a pacchi e personaggi
vestiti sempre uguali sono sia la cornice che il quadro esposto agli
occhi dello spettatore. Con una linea comica portata avanti da un
bambino e una scimmia in pieno stile nippoanimato.
Speed Racer è un
cinefumetto nel senso più autentico del termine. Il montaggio a
vignette e i protagonisti grotteschi servono proprio a quello. Guai
prenderlo troppo sul serio.
Anche se un suo lato
impegnato la pellicola lo ha. La denuncia di un mondo sopraffatto
dalla corruzione e le corse decise a tavolino per aumentare il valore
delle società impegnate sono il metaforone che le (i) Wachowski
utilizzano anche qui. Certo, tutto meno oscuro rispetto a quanto
visto in Matrix, ma comunque il personaggio di Goodman e i tormenti
di Speed funzionano su più livelli e questo è un punto a favore del
film.
Ovviamente, trattandosi di
cartone in live action, i (le) Wacowski si sono spinti molto in la
nella caratterizzazione dei personaggi. Il capitano d'industria è un
demonio che ammansisce le sue prede e poi le sfrutta fino all'ultima
goccia esibendosi in espressioni caricate. Ma va bene anche così.
Mossette, ammiccamenti e
tutto il corollario sono utilissimi per non deragliare la trama fuori
dai binari che i sorelli si sono imposti. E funziona, nonostante in
giro per la rete potreste trovare pareri discordanti.
Certo, se foste in cerca
di un film sulle corse, probabilmente non è qui che vi converrebbe
guardare. Le sequenze di gara sono follia pura. I circuiti sono delle
enormi autopiste Polystil dentro le quali le vetture saltano, si
buttano fuori, utilizzano armi e scoppiano. Il tutto senza che
nessuno si faccia mai male.
Detto tra noi di queste
fasi non si capisce proprio niente. Troppi colori, troppi movimenti,
troppi tagli. Sono solo un modo che le fratelle hanno trovato per
dare libero sfogo alla loro fantasia più estrema. Sul finale ci si
esalta, mica che no. Però comunque si fa una gran fatica a stare
dietro agli avvenimenti e i più sensibili potrebbero trovarsi in
difficoltà a tenere dentro la cena. Avvisati.
Però ve lo voglio
confessare. Io con Speed Racer mi ci sono divertito parecchio. Fa
bene un po' di sana follia audiovisiva ogni tanto. Ma che non diventi
un'abitudine eh.
Bon dai. Ciao.
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