CDC #67: Il gioco dei generi- Nemesi

Mi sono spesso chiesto se davvero uomini e donne si pongano in maniera così diversa nei confronti della violenza. Certo, a primo acchito parrebbe di si, vista la storia delle civiltà umane. Eppure ci sono tante cosa da considerare, non ultima la questione culturale, i ruoli che i due sessi hanno in una società ancora sbilanciata e tutta una serie di pappardelle sociologiche che non è il caso di star qui a spiattellare. Anche perché si è fatta un'oretta.
L'altra sera, scanalando pigramente su Sky, ho trovato qualcuno che probabilmente è roso dallo stesso dubbio. Quel qualcuno è Walter Hill e questo è il suo ultimo (per ora) film:

Frank Kitchen è un killer con gli occhi di Michelle Rordriguez e la barba di Giosafatte. Durante il suo incedere sanguinoso si fa parecchi nemici, due dei quali particolarmente turbolenti. Il suo momentaneo datore di lavoro Honest John Hartunian e la chirurga di frodo Rachel Kay.
Il primo vende Frank alla seconda. La seconda completa la trasformazione di Frank in Michelle Rordriguez. Facile immaginare che Frank non la prenda benissimo.
Soggetto particolare per una storia che potrebbe essere raccontata in milioni di modi, pochi dei quali interessanti. Ma Hill conosce la materia.
Innanzitutto costruisce un film d'azione in cui le parti principali sono affidate alle donne. Facile direte voi: quando nel cast hai Sigourney Weaver a fare da gelida macchina al servizio della scienza e Michelle Rodriguez perfettamente a suo agio nei ruoli muscolari, difficilmente qualcosa potrebbe andare storta. Ed è vero naturalmente.
Ma le implicazioni di un action tutto al femminile, volendo scavare, sono molte. Perché il gioco dei generi è sempre divertente.
La dottoressa Kay, nel suo delirio di onnipotenza, vendica il fratello cambiando sesso a Frank, convinta che il suo diventare donna lo trasformerà in una persona migliore. Ma dimentica due cose: ciò che lei stessa è in quanto donna e il fatto che nella sua testa Frank sarà comunque sempre un uomo.
Davvero una donna è meno disposta alla violenza rispetto a un uomo? Certe inclinazioni che Frank ha dopo la trasformazione le avrebbe avute comunque? Insomma, un paio di domande che, grazie alla natura stessa della vicenda, ci rimbalzeranno in testa anche dopo la visione del film. Seppur per non molto tempo, va detto.

Nemesi si mostra come un fumettone, con tanto di vignette di presentazione dei personaggi e colorazione decisa. Ma girato da qualcuno che conosce bene le regole del cinema.
Niente svolazzi policromatici, quindi. Piuttosto un'ambientazione noir e delle scene d'azione spettacolari quanto basta, senza inutili appesantimenti.
La trama si srotola attraverso un montaggio che se ne frega dello spazio e del tempo. Ma, grazie a didascalie che a me sono parse persino superflue, non perdiamo mai il senso dell'orientamento.
Restando ordinato, Walter Hill di fatto fa fruttare lo scarso budget a disposizione (finito tutto in attori strapagati probabilmente) ben oltre il suo reale valore, regalandoci un film di fascia alta al prezzo di un indipendente.
Certo, qualche rallenty c'è. Tuttavia tutto è gestito con il senso della misura di chi sa cosa sta facendo.
Solo che, per quanto gradevole a vedersi, Nemesi non aspira all'immortalità. Diverte finché dura e tiene sospese alcune questioni filosofiche intriganti per qualche ora.
Però resta li. Un revenge movie che si muove su un terreno consolidato e che, di fatto, non porta nulla di veramente nuovo al genere.
Non che sia obbligatorio comunque. Anche perché, se voleste passare un'oretta e mezza di ottima evasione, Nemesi non vi deluderà di certo. A me è piaciuto un sacco, per esempio.
Ciao

Commenti

  1. La barba di Giosafatte mi ha fatto molto ridere ;-)
    Michelle Rordriguez qui è davvero bravissima, e Sigourney Weaver ha carisma da vendere, purtroppo si vede un po’ di ruggine per il grande Walter Hill, che mancava dietro la macchina da presa da troppo, l’idea di renderlo un fumettone (Hill aveva già trattato la storia proprio a fumetti) è ottima, dici bene non è un grandissimo film, ma si lascia guardare. Cheers!

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