Iuri legge per voi: Eymerich: Libro Uno (2019) di Valerio Evangelisti

E' complicato immaginare un universo dove coesistono magia e scienza moderna. Un posto dove i sogni possono creare materia e dove per viaggiare nel cosmo basta concentrazione e qualche ritrovato tecnologico.
Ma se un luogo così sembra troppo difficile da mettere insieme ci possiamo consolare: qualcuno l'ha già fatto per noi.

Un po' fantascienza, un po' horror e un po' fantasy. Questa è la miscela di generi alla quale attinge Valerio Evangelisti per mettere in piedi la saga di Eymerich, autentico inquisitore trecentesco preso a immagine per costruire uno dei protagonisti più respingenti nella storia della letteratura.
Eymerich è infatti convinto di battersi per la purezza del pensiero contro l'anarchia selvaggia dei culti alternativi. Per lui la Chiesa di Avignone conserva l'unica verità ed è disposto a qualsiasi atto pur di difenderla e se conoscete un poco la fama degli inquisitori certamente intuirete cosa intendo. Per di più l'uomo vive un contrasto interiore permanente, tra la convinzione della necessità dei mezzi che il tribunale mette a sua disposizione, la consapevolezza dell'aspetto poco cristiano del loro utilizzo, il piacere viscerale che prova nell'infliggere le torture e qualche forma di pietà che talvolta si palesa durante la sua missione.
Tuttavia la parte, diciamo così, storica dei romanzi è solo una frazione di quello che racconta Evangelisti. Perché l'aspetto medievale finisce per fondersi con l'anima fantasy di un periodo storico che si presta parecchio alle leggende. Così, insieme ai sotterfugi dei ciarlatani, esistono anche vere e proprie vicende sovrannaturali, o, meglio ancora, elementi oltre la natura conosciuta che lo scrittore immette per inscenare un'altra battaglia dell'inquisitore, quella contro la natura stessa, priva di morale al punto da diventare corruttrice di anime.
Se ciò non bastasse Evangelisti inserisce nelle sue trame più archi temporali sovrapposti, aggiungendo temi fantascientifici che si intersecano agli aspetti fantastici, senza per forza interferire con l'azione del protagonista.
Molta carne al fuoco, insomma, non sempre ben cotta, ma comunque capace di tenere avvinti per quasi tutti i romanzi della raccolta. Certo, specialmente nei primi libri lo stile è un po' faticoso, con una narrazione che preferisce descrivere piuttosto che mostrare e dialoghi non troppo fluidi.
Ma è comunque un problema al quale ci si adatta, ripagati da storie spesso sorprendenti.
Un tentativo vale la pena farlo, anche con un singolo romanzo piuttosto che con l'intera raccolta. Secondo me potrebbe sorprendervi.


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