Iuri legge per voi: Madre D'Ossa (2023) di Ilaria Tuti

 

Trova degna conclusione la saga di Teresa Battaglia, una serie di libri con i quali Ilaria Tuti è riuscita a scansare alcuni archetipi del giallo portando in dote al lettore le fragilità di una donna forte, vittima di un male bastardo e inesorabile. Un finale inevitabilmente commovente, ma lontano dalla facile melassa che una storia di addio rischia di portare con se.
Si chiude con un'indagine difficile, forse la madre di tutte quante le altre, che Teresa deve affrontare con i sintomi della malattia ormai avanzati, con la testa che non funziona più e con il desiderio di farsi da parte, quasi a lasciar vincere il suo misterioso avversario prima che questo rovini le anime dei suoi figliastri.
Teresa si sposta dal centro della trama, lasciando spazio a Massimo, forse il più affezionato dei suoi, che oltre a lottare con una responsabilità per la quale non si sentirà mai pronto, deve fare i conti con la perdita di questa figura materna che per lui è stata tutto.
Madre D'Ossa è un romanzo che parte fortissimo, che si concede lo spazio per qualche uscita di scena eccellente, che gioca su un terreno più duro rispetto ai predecessori, forse perché non può più cogliere i lettori di sorpresa. Va a chiudere un cerchio aperto due titoli prima, cercando di restare più vicino all'intreccio e modificando i rapporti tra i personaggi, raccontando nel contempo le vicende di un noir di provincia, perfettamente ambientato anche se non asciuttissimo nella prosa.
Del resto è lo stile di Ilaria Tuti, che forse non riesce a coinvolgermi a pieno durante la lettura, ma che sa farsi ricordare quando tutti i tasselli trovano il loro posto nel mosaico. Così come non dimenticherò tanto presto Teresa Battaglia, la poliziotta forte e fragile insieme, mai avvolta da retorica o pietismo, devastata da una malattia crudele, ma che è sempre rimasta se stessa.
Un bel lavoro, anche questo, meno travolgente solo perché nel mondo della scrittrice ero già entrato e sapevo dove guardare.
Ottima chiosa di una trilogia che un giorno rileggerò.

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