CDC #126- Conoscersi: L'Uomo Del Treno (L'Homme Du Train, 2002)

Capita di sentirsi svuotati e di aver voglia di mollarla li. A volte è una sensazione passeggera figlia della stanchezza, ma in altri casi assume un valore definitivo. Per quanto bravi si possa diventare nell'esercitare un mestiere, semplicemente passa la voglia di farlo.
Anche se si prosegue, incapaci di trovare alternative, legati dal senso del dovere o dalla parola data a qualcuno.
Andare avanti sempre, nonostante tutto. Mentre il destino ci aspetta accucciato dietro l'ultimo angolo del cammino.

Due uomini, due vite opposte e un incontro rivelatore. Il Milan di Johnny Hallyday e Manasquier di Jean Rochefort. Il primo rapinatore di banche in trasferta, l'altro anziano professore in pensione. Come traguardo finale il sabato mattina, momento nel quale i due uomini andranno incontro al loro gran finale.
Ma nel frattempo si conoscono, perché Milan è ospite a casa di Manasquier, visto che nel paesino dove è finito persino l'albergo è chiuso.
Milan, assaporando la vita tranquilla del suo ospite, inizia a trovarla attraente. Manasquier invece si lascia travolgere dallo spirito avventuroso che immagina il suo provvisorio inquilino debba portare con se.
Non ne nasce un'amicizia come se si trattasse di una commedia dei sentimenti, quanto una complicità che li fa avvicinare, lasciando a Milan il piacere di un paio di pantofole nuove e a Manasquier il brivido di una sessione di tiro con la pistola.
Leconte si muove lentamente all'interno di una storia che non necessita di alcuna fretta per venire raccontata. Sono pochi giorni, decisivi, prima che il finale arrivi a bussare alla porta.
Il sabato che metterà fine al racconto si staglia come un traguardo inesorabile del quale i due sono consapevoli. Proprio per questo il fondersi delle loro vite diventa sempre più intenso.
Milan vuole la tranquillità di una vita senza più crimini, Manasquier invece da la caccia alla passione che non trova sfogo nemmeno all'interno della sua relazione sentimentale, passata per lo più a giocare a carte e a raccontarsi.
Milan capisce Manasquier, Manasquier capisce Milan. Uno possiede ciò che vuole l'altro e viceversa. Ma non c'è tempo per ribaltare la situazione. Sabato si avvicina.
L'Uomo Del Treno è un film piccolo ed essenziale come solo certe opere francesi sanno essere. Punta tutte le sue carte sul lavoro di sceneggiatura, esplorando i due protagonisti attraverso piccoli atti quotidiani. Non prova a celare i propri intenti e nemmeno a giocarsela con il noir.
Nonostante la scadenza imposta ai suoi protagonisti, rifiuta il concetto di tensione tradizionale, lasciando che siano la recitazione dei due attori e la scrittura fine a gestire il racconto.
Ha qualche momento divertente, come la scena del barbiere costretto a un taglio di capelli innovativo, ma quasi lo sussurra, in modo da mantenere l'andamento il più neutro possibile.
Un'opera semplice.
A volte può bastare anche così.



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