CDC #99- Esplorando il tubo parte uno: Donne Cannibali (Cannibal Women In The Avocado Jungle Of Death-1989)
E' un periodo difficile
anche per me. In certi giorni mi saltano i bioritmi e scopro la
difficoltà di prendere sonno. Siccome sono piuttosto contrario ai
farmaci per ogni cosa (l'assunzione di Moment in caso di forti mal di
testa la vivo come una sconfitta personale), devo elaborare strategie
diverse per abbandonarmi al dolce oblio della notte.
I miei rimedi comprendono
antiche corse automobilistiche, intriganti documentari sul tartaro e
film pescati totalmente a caso dal magico mondo di Youtube. Come in
questo caso.
Ma può capitare, ahimè,
che talvolta la cura funzioni peggio del male.
Cerchiamo di non
fraintendere: non starò qui a dirvi che Donne Cannibali è un
gioiello dimenticato assolutamente da non perdere. Come si evince dal
titolo originale (Cannibal Women In The Avocado Jungle Of Death,) ci
troviamo di fronte a un'opera pezzente, girata per ridere con i
quattro spiccioli rimasti nel maialino.
Ma Lawton lo sa e non fa
nulla per nasconderlo, e questo, secondo mio parere, è sempre un
colpo vincente quando si parla di certa cinematografia un po' così.
Solo immaginare l'idea di una giungla californiana popolata da
ex-femministe regredite allo stato primitivo e di un governo
americano che deve impossessarsi degli avocado ivi contenuti onde
evitare disordini sociali, fa intuire lo spirito dell'iniziativa.
Certo, vedere nel cast
gente come Shannon Tweed, Bill Mahler e (soprattutto) Adrienne
Barebau potrebbe sviare dalle intenzioni di questo prodotto, ma si
tratta delle uniche eccezioni che i produttori hanno concesso al
budget. Fidatevi. L'allora signora Carpenter la vedremo per non più
di un quarto d'ora.
Donne Cannibali vince con
la sceneggiatura, che, inaspettatamente, funziona e non risulta
nemmeno troppo stupida. Sostanzialmente si tratta di un'enorme
baracconata che gioca sui concetti di emancipazione, femminismo,
machismo e tutta una serie di battaglie sociali sempre attuali, anche
se diversamente stimolanti per la sensibilità delle persone. Mettete
di girare un film del genere oggi e vi troverete le associazioni
#metoo e Maschi Caldi d'America sotto casa. Armati ovviamente.
Perché Lawton fa quello
che una commedia vera deve fare. Prende per il culo tutti senza
preoccuparsi di chi offende o, visto che siamo nell'era giusta,
ndigna. Le femministe estreme che divorano gli uomini, quelle meno
radicali che però soffocano certe tendenze quasi fossero radicate
biologicamente, i maschi che sono troppo timidi per farsi valere o
troppo buzzurri finendo per approcciarsi alla donna solo con la
violenza. Temi forti, che qui vengono trattati tutti insieme come
quasi mai si fa, mettendo tutti questi risvolti sullo stesso piano
quasi a sottolineare che, con tutte queste categorizzazioni e
attaccamenti alla bandiera, la parità non sarà mai un traguardo
possibile. Roba da rifletterci forte, non fosse che è tutto fatto
per ridere.
E si ride? Vi sorprenderà
sapere che si, a volte si ride. Certe gag sono un po' telefonate e a
volte il regista ci tiene a mostrarci qualche tetta gratis, tanto per
tenerci sull'attenti. Ma il suo è un lavoro professionale. Il ritmo
brillante, abbinato all'aspetto grottesco della vicenda, tengono lo
spettatore con gli occhi incollati allo schermo anche quando non è
pieno di figliole mezze nude.
Vero, forse non riesce a
reggere tutta la sua ora e mezza con grande agilità. Ma per una
pellicola di questo tipo, va detto, se la cava abbastanza bene.
I tre protagonisti sono
indovinati. Bill Mahler, nei panni dello sciovinista che vorrebbe
fare Indiana Jones ma è imbranato come un mattone, ha la fisicità
giusta. Shannon Tweed forse si mostra un po' rigida indossando i
vestiti della professoressa, ma nel corso della visione il suo
personaggio cresce. Anche se certamente la palma d'oro va a Karen M.
Waldron nei panni della svampitissima Bunny, che sorride sempre come
una cretina, si fa influenzare da tutti, ma si fa voler bene come
raramente capita in queste rappresentazioni.
Come vi dicevo io l'ho
pescato su Youtube totalmente a caso, all'interno di un canale che
contiene molte pellicole in varie lingue e che ritengo sia legale.
Nel dubbio non allego link, che nella vita non si sa mai.
Tuttavia ho scoperto che
esiste anche sulla piattaforma Prime Video, che ha praticamente
tutto, ma è indicizzata talmente male che non si trova niente.
Se voleste farvi un giro
la mia idea è che non ve ne pentirete. Non troppo almeno.
Magari evitatelo se state
cercando qualcosa di utile per addormentarvi. In quel caso provate un
documentario sul tartaro. Quelli funzionano sempre.
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