CDC #54- Un T-800 alle elementari- Terminator 2

Ci sono film che siamo convinti di conoscere a memoria. Tanto che col passare del tempo evitiamo di rivederli perché potremmo recitarne le battute come il rosario di nonna Peppa.
Poi però capita che veniamo travolti da un raffreddore e che, immersi nella nostra pigrizia, capitiamo su uno di questi scanalando a caso in tivù. Allora magari ci fermiamo. Lo riguardiamo convinti che una pellicola vista e stravista non potrà fare altro che rilassarci.
Invece scopriamo che, al di la della trama generale e di qualche battuta iconica, non ci ricordavamo proprio niente. Quindi inizia la saga del: madaaai, noooo, è veeerooo.
A me sta cosa è successa con:

Laggiù nel futuro le cose continuano ad andare maluccio. I robot paiono inarrestabili, ma un barlume di resistenza umana tiene botta. Skynet decide di inviare indietro nel tempo l'ultimissimo modello di T1000 con lo scopo di terminare John Connor quando è ancora un ragazzino irritante. Il buon John, però, capita l'antifona, invia un esemplare di Schwarzenegger riprogrammato per proteggere il se stesso di una volta.
Seguito di uno dei film più importanti della storia del cinema, T2 non si affatica molto per cambiare il canovaccio del capitolo precedente. Anzi, direi che Cameron si sia letto la sceneggiatura di Terminator, abbia sostituito qualche nome qua e la e poi via alla macchina da presa.
Leggenda narra che la produzione abbia imposto la presenza di Schwartzy in questo seguito e che lo stesso austro-californiano esigesse di fare la parte del buono. Da qui l'effetto copia-incolla che avvolge questo numero due.
Sarà, ma di film di Cameron ne ho visti un pochi. Per quanto ne so io a James non dispiace affatto lavorare su sceneggiature semplici fin quasi all'ovvietà. E' un modo per dare sfogo al suo genio di sperimentatore della tecnica, capacità nella quale riesce molto bene.
A sto giro di ninnoli, tra l'altro, ne poteva vantare fin troppi.

A fare scalpore all'epoca fu la realizzazione del T-1000. Con l'aiuto di una delle prime versioni di CGI massiva, Cameron costruisce attorno al grande Robert Patrick un essere di metallo liquido inquietante al punto giusto.
Lo scopo di questo ardito esperimento è quello di creare un robot invincibile, libero da circuiti stampati ma dotato di una struttura intelligente che riesce a ricostruirsi ogni volta che viene danneggiata. Con qualche limitazione però, come ci spiega il nostro amico Arnold aiutato da quell'espressività che lo ha reso celebre.
Nel 1991 il risultato fu stupefacente. Visto oggi, magari, qualche incertezza la palesa. Lo dico sempre, la CGI invecchia molto di più rispetto agli effetti analogici e spesso la placca di ferro sul volto di Schwartzy (che poi sarebbe il lato espressivo dell'attore) convince di più rispetto all'essere luccicante che passeggia senza toccare terra.
Nel complesso, però, tutto l'impianto scenico messo su da Cameron funziona egregiamente grazie a una serie di inseguimenti da brividi e a una caterva di esplosioni che Michael Bay levati.

Certo, la ciccia del racconto può lasciare un po' così. Qualche ingenuità nella sceneggiatura c'è ed è inutile far finta del contrario.
Lo stesso Terminator di Arnold, che con il tempo diventa sempre più umano, è forse un'apertura troppo generosa verso il cinema per famiglie e, in generale, l'intera pellicola punta molto più sull'action caciarone che sull'horror fantascientifico del primo lavoro.
Il giochino futuro-passato perde quella sensazione da destino inevitabile che rese il capostipite una pietra miliare.
Tuttavia questa svolta narrativa ha senso nel momento in cui si capisce che, secondo il creatore della saga, con T2 tutto il discorso sui Terminator doveva concludersi.
Poi, si sa, sulla collina quando hanno un limone da spremere non salvano nemmeno la buccia. Per cui altri seguiti, controseguiti, spin-off. e via di questo passo.
Scelte rispettabilissime, per carità. Ma che tolgono al lavoro di James quel senso di atto conclusivo che nella scena strappa-lacrime finale pareva incontrovertibile.
In definitiva questo Terminator 2 non vale il suo genitore. Pur con tutta la sua inventiva tecnica, non riesce a raggiungere i picchi di spietatezza che una storia di macchine vs uomo dovrebbe portare con se.
Ma per una serata in pieno relax fa godere del tempo che si passa con lui, perché è un film divertente, perfettamente installato nel corpo muscolare del cinema action anni novanta.
Quindi vedetelo. Ciao.

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