CDC #48- La fantascienza come da bambini- Ufo Distruggete Base Luna


Ve la ricordate la serie Ufo? Io no. O meglio, ne avevo già sentito parlare e se mi capitava qualche spezzone davanti sapevo riconoscerla. Ma di puntate intere manco una.
Nata all'alba degli anni settanta in Gran Bretagna, la serie sfruttava il boom della fantascienza televisiva che ruotava intorno a Star Trek (che di suo successo non ne ebbe quasi per niente, ma magari ne riparleremo).
Come capitò ai cugini d'oltre oceano, anche Ufo fu premiata dalla realizzazione di qualche lungometraggio a tema. Solo che se vi aspettate le grandi ambizioni che accompagnarono il capitano Kirk, beh, rischiate di rimanerci delusi.

In Distruggete Base Luna il comandante Straker decide di raccontarci i suoi trascorsi amorosi. Così ci dice del suo matrimonio fallito, del figlio ormai decenne e della priorità che il progetto SHADO detiene nella sua vita.
Poi qualche ufo attacca base Luna (per l'appunto) e ci sono strane luci. Poi muore gente, volano navicelle, pìu pìu. Poi il figlio di Straker viene investito e serve un farmaco. Poi tornano gli ufi. Pìu pìu. Gente in macchina. Ufi, Pìu pìu. Il ragazzo muore. Fine.
Penso si noti. Io di questo film non c'ho capito un acca. Ma non preoccupatevi, ne ho ben donde.
Se i fortunelli dell'Enterprise potevano contare sull'aiuto della collina per realizzare i loro sogni cinematografici, agli inglesi di Ufo non andò così bene.
Per cui, mantenendo intatto il desiderio di costruire un'intera pellicola con il marchio stampato sopra (molte di più a dire il vero), si decise di prendere tre episodi della serie e montarli assieme in modo da dargli una parvenza di trama.
Il risultato di questa operazione è alquanto bizzarro. Da un punto di vista puramente narrativo, mi pare che il film si ponga l'obbiettivo di fornire un retroterra a Straker, personaggio di suo non proprio simpaticissmo, ma decisivo per i destini dell'umanità intera e solo come un cane a cui nessuno vuole bene. Tutto il dramma che ci viene ricamato attorno altro non fa che regalare al pubblico il meccanismo mentale che scatta dentro di lui quando si tratta di SHADO.
Fin qui tutto bene. Il punto è che per arrivare alla canonica ora e venti mancavano pezzi. Quindi si è ricorso a un altro episodio della serie, che non ci azzecca nulla con la storia personale del biondo protagonista.
Ne viene fuori una tragedia dentro la tragedia, popolata di personaggi che arrivano e se ne vanno come un temporale estivo. Di quelli che lasciano l'afa di prima.
Che queste fasi ci siano o meno, non cambia assolutamente nulla nella vicenda di Straker. Ma intanto danno il titolo al film. Strano periodo gli anni settanta.
Che poi: perché diamine 'ste navicelle attaccano una alla volta? Lanciarsi giù tutti insieme con cinquantamila dischi volanti non sarebbe meglio? Se non altro il numero compenserebbe la stupidità congenita di cui sono affetti 'sti alieni. Con quella tattica non fanno altro che esplodere. Migliaia di anni luce buttati proprio.
Magari tra le puntate della serie si cela una spiegazione. Questo film invece si limita a fare spallucce.


La storia, dunque, a sun di dai e solo con l'aiuto di una concentrazione ai limiti del tollerabile, può anche venire compresa. Ma l'effetto stupefacente di questo lavoro non si esaurisce con essa. Ciò che proprio mi ha mandato il cervello ai matti sono state le battaglie spaziali.
Il produttore di questa serie arrivava direttamente da capolavori fatti con le marionette come Thunderbirds. Normale che scegliesse di riutilizzare qualche tecnica della stessa arte anche qui.
Quindi gran modellini, fermi immagine in green screen, robe che volano attaccate ai fili. Per dare più intensità agli scontri, poi, un bel montaggio feroce in pieno stile motosega.
Un delirio. Le immagini passano sullo schermo senza nessuna spiegazione. Che andrebbe anche bene, in linea generale. Ma qui no. Perché non si vede nulla. Non si capisce chi sta sparando a chi e nemmeno dove sono situati i contendenti nello spazio.
Un macello di giocattoli a schermo, oscurità e luci posticce. Se vedevo questa roba dopo aver bevuto una birra più del necessario rischiavo di chinarmi sul WC a scaricare dal buco sbagliato.
Va là che hai capito benissimo

Facciamo a capirci. Non ho nessuna intenzione di ridicolizzare il lavoro degli effettisti. I tempi erano quelli che erano, il budget anche e al giorno d'oggi, con strumentazioni ben più efficaci, c'è chi fa molto, ma molto di peggio.
Per di più l'unico scampolo di futuro al tempo si poteva assaggiare solo nel 2001 di Kubrik. Le guerre stellari esistevano solo in una galassia lontana nel cervello di George Lucas e i supercomputer con cui fare tutto occupavano una stanza e a stento sapevano le tabelline. Quindi per la gente di allora magari Ufo andava più che bene.
Ma oggi è difficile non sorridere di fronte a certe scene. Siamo abituati ad ogni sorta di spettacolo. Fotorealismo e sonorità avvolgenti le ritroviamo persino davanti a un videogioco. Nulla può più meravigliarci. Poveri noi. Ecco, adesso sono triste.
Vabbè dai, facciamoci forza. Se proprio vi va di avvicinarvi a questa serie, che comunque ha scritto un pezzo di storia della TV commerciale, magari è il caso di iniziare dagli episodi.
I combattimenti rimangono quelli, ma spero che le trame siano scritte in maniera meno approssimativa lasciando godere un po' di storia allo spettatore.
Se lo fate, fatemi sapere qui sotto come sono (seee, ciao).

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