CDC #47- Neo e l'ecosostenibilità- Ultimatum Alla Terra
Dunque: l'invasione aliena proprio nel
centro di New York ce l'abbiamo. Un po' di antimilitarismo becero e
inefficace anche. Una morale ecologista propinata col ditino agitato
pure. Un bambino fastidioso con allegato rapporto tormentato con
genitore/trice c'è. Per finire una bella soluzione nella quale
l'umanità viene salvata dalla forza dell'amore; ok, siamo a posto.
Gli ingredienti principali per una
zuppa di fantascienza pre-digerita paiono esserci tutti. Non ci resta
che verificare se Ultimatum Alla Terra è davvero ciò sembra: un bel
film di m...
Ci sarebbe un preambolo ambientato nei
monti, ma ignoriamolo, tanto non serve a niente. Quindi un'astronave
a forma di sfera tutta lucente atterra proprio a Central Park.
L'eternamente giovane Jennifer Connelly, qui nei panni di una
ricercatrice, è chiamata a indagare sul fatto. Però, colpo di
scena, dal velivolo scende un Keanu Reeves rivestito di grasso di
foca, accompagnato da un cylone gigante che pare uscito da Battlestar
Galactica. Le loro intenzioni non sono amichevoli.
Remake dell'omonimo titolo datato 1951,
UAT pare voler omaggiare il genitore attraverso una trama un po'
naif, piena zeppa di ingenuità da far tenerezza. Ma io l'originale
non l'ho ancora visto, quindi magari certe ideone son figlie del
nuovo millennio.
Tipo: dove poteva mai atterrare Keanu
se non nel centro di New York, con tutto il mondo a disposizione? Ma
da nessuna parte ovviamente, anche perché l'ex-Neo è seriamente
intenzionato a conferire con l'ONU. Lo so, non si è mai sentita una
giustificazione più scema di questa. Fatevi coraggio, che il peggio
ha da arrivare.
Pensate al twist finale, ad esempio ,
nel quale Keanu salva l'umanità perché intenerito da una madre e
dal suo irritante figlio che frignano. Dico, dopo aver scatenato uno
sciame per divorare il mondo e salvarlo dalla piaga umana, decide che
la specie dei Sapiens va risparmiata solo perché vede questi due
impiastri in lacrime.
Ma a cosa stavano pensando gli
scrittori?
Tutto ciò è innestato in un film che
fa di tutto per distruggere ogni forma di intrattenimento, e non
certo per scelta stilistica.
Già l'idea che un autore qualsiasi
voglia impartirmi la lezioncina (per quanto giusta questa possa
essere nelle sue fondamenta) non mi va proprio a genio. Per di più
se me lo fa attraverso una pellicola lentissima, senza ritmo e ovvia
come un mercoledì allora la situazione diventa addirittura
irritante.
Quasi quanto il figlio di Will Smith
che, pur così giovane, riesce a mostrarci quanto i geni paterni
siano stati tramandati con successo (non è un complimento, tanto per
essere chiari). Ma almeno lui è piccolo, si può chiudere un occhio
(meglio tutti e due. E pure le orecchie, via).
In realtà qui quasi tutti i personaggi
soffrono di una scrittura pigra e di interpretazioni approssimative.
L'impressione è che quasi nessuno creda davvero nelle potenzialità
dell'opera.
Il risultato è un raccontino standard
già rimasticato in mille salse. Manca passione qui.
Oh, magari Derrickson contava di alzare
il livello attraverso azione e spettacolo scenografico. Ci sta.
Invece no. La sciagurata scelta
(condivisa da troppi in realtà) di utilizzare milioni di terabyte in
CGI costa carissima al film. Forse dieci anni fa 'ste immagini
potevano anche sembrare intriganti (dubito), ma gli effetti al
computer invecchiano molto velocemente, compromettendo il piacere
della visione anche di opere dalle grandi potenzialità.
Ora, non è questo il caso, visto che
comunque di base questa pellicola funzionava assai male. Però i
magheggi tecnologici non la aiutano nemmeno a darsi almeno un aspetto
dignitoso.
Posso capire le sfere e il cylone,
elementi difficili da realizzare con le tecniche analogiche, ma il
traffico urbano in CGI non si può proprio guardare. Farsi male da
soli proprio.
Se decidete di vedere Ultimatum alla
Terra per la prima volta, cercate di arrivarci preparati. La presenza
di Reeves, Connelly, Kathy Bates, Jon Hamm e compagnia cantante
potrebe trarvi in inganno inducendovi a credere di essere di fronte a
un filmone. Io vi ho avvertito.
Noi che invece ci siamo già passati
sappiamo bene cosa dobbiamo fare: stargli molto lontano.
Commenti
Posta un commento