CDC #29- Come si rovina un campione- Ghostbusters II

Sul finire degli anni ottanta il brand Ghostbusters tirava come un pelo di f... un carro di buoi. Giocattoli, una pietosa serie TV animata, giornalini e una rivalità sulla paternità del marchio dominavano la scena. Un successo che convinse i produttori hollywoodiani di come fosse giunto il tempo di regalare al mondo il seguito degli acchiappafantasmi.
Del resto il primo film della saga oramai iniziava a portarsi addosso una certa età e necessitava di una rinfrescata a beneficio delle menti più giovani. Sono stati quindi convocati tutti i partecipanti all'episodio uno e si è dato il via alle danze.
Ma se è vero che squadra che vince non si cambia, forse qui si è un filino esagerato.

Agli Acchiappafantasmi è stato vietato di esercitare il loro lavoro. Ma gli ineffabili si rendono conto che qualcosa non va sotto le strade di New York e decidono di indagare nonostante tutto. Un fiume di melma malefica e un quadro indemoniato saranno i loro nuovi nemici, mentre il loro agire li renderà di nuovo indispensabili alla comunità.
Certo, a leggere questo bigino pare che questo Ghostbusters II non si discosti poi molto dal predecessore. Invece, se si presta bene attenzione al film, ci si rende conto che è proprio identico.
Probabilmente la coppia di attori sceneggiatori Aykroyd-Ramis non aveva molta voglia di ritornare sul set dei cacciatori paranormali. Ciò spiegherebbe l'effetto copia incolla che si respira durante tutta la visione, acuito dalla scelta di Sky di trasmettere uno via l'altro i primi due capitoli.
Lo schema è il medesimo: i ragazzi formano la squadra e ritentano di proporsi alla città come elementi utili, poi sgominano il paranormale e diventano celebrità, una crisi aggravata dalle ingerenze di un burocrate inutile li porta di nuovo a fondo e dopo arriva il tempo della salvezza e della redenzione attraverso gesti eroici.
Tutto quello che rendeva piacevole e indimenticabile il primo episodio qui si trasforma in un lento susseguirsi di eventi. Manca ritmo e manca brillantezza in questa storia. Alcuni personaggi sono stati ripescati dall'episodio precedente e reinseriti a forza qui perché erano piaciuti, ma non sono utili al contesto. Per di più il ruolo dell'avversario terreno è stato affidato a Peter MacNicol, che regala una di quelle sovra-interpretazioni che me lo hanno reso detestabile.
Nemmeno gli assi Murray e Weaver credono molto in questo minestrone, tanto che sullo schermo appaiono svogliati e poco convinti di ciò che sono, guastando non poco l'ideale marcia in più che i due dovevano innestare anche in questo seguito.
Del resto quando si ha a che fare con una sceneggiatura priva di interesse come questa è difficile cavare il meglio dagli artisti. Non pare possibile che i ragazzi si ritrovino contro New York dopo averla salvata dalla dannazione, così come sembra di troppo l'amore tormentato tra Venkmann e Dana Barret, già risoltosi per il meglio ai tempi del Guardia Di Porta e del Mastro Di Chiavi. Insomma troppe forzature che, a differenza di un primo capitolo nel quale le falle di sceneggiatura venivano compensate con una freschezza ancora oggi attualissima, pesano nel complesso rendendo questo lavoro piuttosto bruttarello.

A salvare, almeno in parte, questo potenziale abominio ci pensa il lavoro di Reitman, unico a credere davvero in ciò che fa. Il regista sembra comprensibilmente legato al brand e perciò è anche l'unico a tentare di apportare qualche miglioria al tutto.
Visivamente l'opera mi è parsa più gradevole della precedente, anche grazie allo sviluppo di effetti speciali leggermente meno posticci. Tuttavia non si può chiedere miracoli a un autore che ha fatto davvero fatica ad azzeccare qualcosa dopo Ghostbusters, quindi anche le sue opere di bene finiscono per cascare nel calderone insieme al resto di questa pellicola.
Non è un caso se tutte le frasi storiche e i momenti memorabili relativi agli Acchiappafantasmi appartengano al primo film. Qui ci hanno provato, ricalcando lo schema vincente, a riproporre lo stesso piatto. Solo che sapeva di muffa.
Probabilmente si doveva osare qualcosa in più, o forse era meglio lasciar perdere del tutto. Comunque sia, a me di Ghostbusters II non è piaciuto nulla. Che amarezza.

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