CDC #27- Il ritorno di Gabriele- Prophecy 2

Dell'Ultima Profezia si è già parlato in questo blog e ciò che ne è uscito non è equiparabile a un'ovazione. Dal mio punto di vista la storia di questa saga poteva anche concludersi li dove era iniziata, visto lo scarso appeal che quel film poteva vantare.
Tuttavia una nota coppia di fratelli produttori (uno dei quali recentemente molto chiacchierato) ha inspiegabilmente creduto nel progetto, decidendo di imbastire un seguito.
E' difficile capire se mi senta più in imbarazzo io ad averlo visto o Christopher Walken ad esserci ricascato. Ma a Chris lo hanno pagato per il suo lavoro, quindi il dubbio non mi pare così intrigante da meritare un'indagine approfondita.
Ebbene però, posso dire con una certa sorpresa che Prophecy II è un lavoro di gran lunga migliore rispetto al proprio predecessore. Certo, da qui a dire che si tratti di un bel film ce ne corre.
Gabriele è stato cacciato dall'inferno da un Lucifero incapace di reggere la convivenza. Una volta sulla terra, l'arcangelo più irritabile del regno celeste decide di riprendere la sua guerra contro gli umani. Il suo obbiettivo primario è una mortale che porta in grembo l'ibrido venutosi a creare dopo il rapporto con un angelo. Pare che il feto sia destinato a diventare un essere fatale, capace di sbilanciare le sorti della contesa verso i nemici di Gabriele. Pertanto Gabry vuole risolvere il problema sul nascere (battuta).
Greg Spence leva quasi tutto l'horror dal suo film, scegliendo forse l'unica strada praticabile per tenere in piedi la baracca. Al di la delle atmosfere cupe e oscure, infatti, il regista svolta la sua storia decisamente verso l'azione, offrendo scontri a mani nude in gran quantità durante i quali gli angeli si picchiano come selvaggi.
Ne esce una trama più lineare rispetto al primo capitolo, più compatta e più semplice da seguire per lo spettatore che si risparmierà il continuo salto da un posto all'altro.
Anche perché la sceneggiatura offre ai personaggi una logica degna di tale nome; finalmente i protagonisti faticano a credere alla storiella degli angeli venuti giù dal cielo, si pongono dei dubbi e hanno bisogno di atti evidenti per mettere in campo la propria fede.
In questo senso qualche trucchetto messo su da Spence non è male. Le ali che si vedono solo in ombra, ad esempio, rendono l'idea e, nel contempo, evitano al reparto effetti speciali eventuali figuracce estetiche.
Detto questo non è che siano tutte rose e fiori. Nonostante l'aspetto action che è stato conferito all'opera, i ritmi si mantengono un filo troppo seduti per questo genere, senza che ciò sia giustificato da riflessioni interessanti.
Le forzature ci sono e pesano come macigni nello sviluppo di quest'opera. La profezia del titolo, ad esempio, è riportata su un libercolo nuovo ma dall'apparenza antica che tutti si portano a spasso ma che nessuno degna di un'occhiata.
Gabriele utilizza la povera Brittany Murphy esattamente come usava i suoi scagnozzi nel primo film, il che fa annusare l'aspro odore del già visto.
Odore che mette in luce la vera essenza di questa seconda incarnazione: forse un affinamento del lavoro precedente, più che un sequel vero e proprio.
Il risultato di questa impostazione è un netto miglioramento rispetto al delirante episodio uno, tuttavia non si ha mai l'impressione di trovarsi davanti a un esperimento riuscito.
Un cast di tutto rispetto (per l'epoca, certo, ma anche riguardo alla contemporaneità del panorama) non basta a tenere in piedi una baracca più stabile ma ancora molto insicura.
Insomma, con il secondo tentativo andato male, forse si poteva anche chiuderla li con sta Profezia. Invece ho scoperto che ne hanno fatti altri.
Quasi quasi quel produttore li lo denuncio anche io.

Commenti

  1. Devo dire che mi è piaciuto più il primo , questo l ho trovato un po' difficile da capire ma il terzo capitolo mi è piaciuto magari con un finale con qualche effetto speciale in più

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