Il suono della paura.

Pochi giorni fa, dalle mie parti, si è celebrato il quarantennale del terremoto. O, per meglio dire, il quarantennale dall’inizio della ricostruzione.
Potrei unirmi al coro di elogi sulla forza della gente del Friuli, ma, passato il momento di commozione massima, sarebbe solo retorica da aggiungere al rumore di fondo. Le parole, se ripetute troppo spesso, perdono la potenza del loro significato.
Piuttosto, nella fase calda del ricordo, mi sono imbattuto in una registrazione che i miei corregionali avranno già sentito milioni di volte, ma che a me è successo di ascoltare solo in questo 2016. E non perché io sia giovane, intendiamoci. Sono bellissimo, ma non giovane.
Ma agevoliamo il filmato:
 
Per chi non avesse voluto affrontare lo sbattimento dell'ascolto (però su cribbio, si trattava solo di premere un pulsantino), ne riassumerò brevemente il contenuto: un ragazzo udinese stava riversando su cassetta la sua copia di Wish You Were Here, quando, d’improvviso, il disco è saltato distorcendo il suono. Poi, chissà perché, si è attivato il microfono esterno del registratore, imprimendo nel nastro magnetico gli attimi successivi all’evento, nei quali le voci smarrite e spaventate degli abitanti di quella casa fanno da sfondo alla vibrazione della scossa. La cosa più spaventosa di tutte è, probabilmente, la durata del rumore prodotto dal braccetto della puntina mentre sbatte sulla base del piatto.
Anche a me che non l’ho vissuto (sono vecchio, ma leggermente meno di così), sentire l’urlo dell’orco evoca immagini terribili. E credo sia così per tutti.
Ma lasciando stare l’universalità della cosa, la caratteristica peculiare sottostante (minchia, è arrivato Dante) dal mio punto di vista è un’altra.
Per un gioco di coincidenze, il disco salta nel momento in cui sta suonando la tastiera (o quello che è) in Shine Your Crazy Diamond. Ed è esattamente qui che volevo arrivare.
Certe sonorità incise su quell'album a me trasmettono una sensazione molto simile all’inquietudine. E questo in modo totalmente indipendente dalla registrazione di cui sopra. Anzi, giusto per capire che quello che ho scritto fin qui non c’entra nulla con quello che volevo dire, semplifico offrendovi la versione originale del pezzo in questione:
Ecco, quando ascolto quel suono è come se in me scattasse un allarme collegato ad un ricordo, il cui file è stato compromesso o cancellato. Nella mente si forma un’immagine di anteprima talmente rapida da non essere riconoscibile. Poi tutto torna alla normalità, lasciandomi però l’impressione di aver solo sfiorato una conoscenza che non sono sicurissimo di voler approfondire.
Già che ci siamo, aggiungo che tale disagio presenta anche con altri suoni provenienti da quel periodo, in particolar modo da strumenti ricchi di effetti o da synth.
Vorrei poter allegare un’immagine a quello che sto dicendo, ma per qualche motivo riesco a trovare solo qualcosa che ci arriva vicino, ma non centra in pieno il bersaglio. Per cui vi beccate questa:
Sarebbe il caso di entrare nel ventre di questo mostro, anche perché me lo porto dietro da tanti anni. E chissà che non riesca ad estrapolarne uno dei miei orribili racconti. Ma prima vorrei capire se in realtà proprio di mostro si tratti.
Per cui chiedo a voi, rarefatto gruppo di lettori: succede solo a me questa cosa? Oppure questi suoni furono studiati appositamente per creare una forma di disagio disturbante negli ascoltatori?
Se mi volete rispondere fatelo, magari scopriamo insieme le radici del vostro blogger e del perché sia così strano (e forse anche i motivi che lo spingono a parlare di se in terza persona).
Se non vi va, bè, fate a meno. Vivrò nell'amarezza per sempre.
Comunque ciao.


Commenti

  1. Ahahahah...mi hai fatto morire dal ridere con il tuo "sono bellissimo, ma non giovane".
    Forse certe cose non possono essere dimenticate...
    Difficile e forse neanche si vuole, meglio ricordare e sperare in un ricordo migliore, magari con la completa ricostruzione...magari sono solo speranze e magari sono solo sogni.
    Abbraccio e complimenti per il post! Ciao.

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    1. Chissà cosa si cela davvero sotto quei suoni, magari anche niente. Intanto mi hanno offerto la scusa per scrivere un post ed è già qualcosa. Ti ringrazio per il tuo commento e sono contento che il pezzo ti sia piaciuto.

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  2. Caspita! Il mostro in diretta, inquietante. Grazie per questa testimonianza

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