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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

FL #15- Ancora tu: Rise of the Tomb Raider (2015)

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Saranno passati più o meno trent’anni dal mio primo appuntamento con Lara: lei si mostrava tosta, esperta, capace di qualunque cosa grazie a un fisco statuario e a un coraggio che le ho sempre invidiato; io invece ero un ragazzino imberbe, più piccolo dei miei anni e non avevo mai visto il mondo. Eppure mi sentivo pronto per affrontare incredibili avventure assieme a lei e alle sue due imponenti caratteristiche. Oggi l'ho incontrata di nuovo e mi sono trovato davanti una ragazza poco più anziana di quello che ero io trent’anni fa, a dimostrazione di quanto Il tempo sia stato cattivo con me, ma non con Lara a quanto pare. No, con lei proprio no. A dire il vero il mio primo approccio con la nuova Lara è avvenuto un po’ di anni fa, ai tempi di Tomb Raider e del lancio della trilogia reboot. Un’interazione della quale ricordo pochissimo (può essere che la modella scelta per interpretare la protagonista fosse diversa da questa?) e ciò già dovrebbe far capire quanto mi ci sia appassiona...

Avere la voglia.

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Non sono affatto sicuro che ciò che sto per raccontarvi oggi possa interessare qualcuno di voi. Anzi, direi che probabilmente non lo farà, ma il fatto è che o si mangia questa minestra o si salta dalla finestra, perché, come si intuisce dal titolo lassù in alto, la benzina mi sa che è finita. Poi, se la smettessi con le metafore sarebbe anche meglio. Diciamo che mi sta accadendo qualcosa di inconsueto, perché non aver voglia significa tante cose e non tutte portano alle medesime conseguenze. Ad esempio, come avrete letto su qualche post in giro per questo postaccio, a volte mi capita di sentirmi stanco di testa e allora mi passa la voglia di scrivere, o di guardare film, o di muovere i muscoli volontari. Sono momenti ciclici, che capitano a tutti e che non mi rendono speciale. Si tratta solo di tirare il fiato e attendere periodi meno stressanti, dopo di che tutto scorre. Tanto più che i migliori spunti per le mie pessime storie nascono proprio al termine di queste fasi, quasi a tradim...

Lo spettatore #239- Quei favolosi giocattoli degli anni novanta: Demolition Man (1993) vs Tank Girl (1995)

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Sono stanco. Il lavoro quotidiano, i rapporti con voi umani, il suono del telefono, hanno compromesso irrimediabilmente i processi cognitivi dentro al mio cranio. Per di più mi sento assalito da una tormenta di notizie che mi vogliono costantemente in ansia: il clima sta cambiando, qualche autocrate imbecille ha deciso di gettare nel caos il pianeta, virus letali se ne stanno acquattati nell'attesa di saltarmi addosso. Ho persino perso la voglia di scrivere, un'attività che un tempo mi divertiva. Così come non ho più lo spirito giusto per sedermi davanti a uno schermo a guardare i film, specialmente se sono lunghi e densi. L'idea stessa di farlo mi nausea. In questa nebbia persistente si è però materializzato qualcosa che per un fine settimana è riuscito a rischiarare l'orizzonte. Due piccoli gioielli arrivati dal profondo degli anni novanta, periodo non migliore di questo probabilmente, ma nel quale qualcuno sapeva ancora giocare con le ansie da fine del mondo. A prima...

Iuri legge per voi: Quattro dopo mezzanotte volume 2 (Four Past Midnight, 1990) di Stephen King

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  Il poliziotto. Dev’essere per la biblioteca, con il soffitto alto e l’atmosfera di austerità che il demone antagonista del racconto voleva imprimerle. O forse sarà che contemporaneamente alla lettura del terzo racconto dell’antologia QDM ero impegnato tra gli spazi brutalisti del videogioco Control, con i saloni di cemento armato così simili a tanti posti che ho visto con gli occhi di questa faccia anche nella vita vera. Luoghi tutti diversi eppure tutti uguali, figli di un’architettura che un tempo era considerata avanguardia e che oggi trovo così destabilizzante. Fatto sta che la prima parte di questo racconto l’ho vissuta con un carico di disagio che non saprei descrivere e che la prima volta che lessi non provai, sono sicuro di questo perché non ricordavo nulla del testo. Il re ha gioco facile nell’andare a ripescare le paure infantili per sconvolgere la vita degli adulti, ma non è questo che mi ha fatto stare sulle spine. È piuttosto l’idea di un mondo dietro il mondo, dell’...