Iuri legge per voi: La tragedia del Korosko (The Tragedy Of The Korosko, 1898) di Sir Arthur Conan Doyle

Non avevo mai letto nulla di Arthur Conan Doyle e partire da qualcosa che non coinvolga Sherlok Holmes ammetto possa sembrare una scelta strana, della quale potrei fornirvi una spiegazione sensata, se solo ricordassi il perché io l’abbia fatta. Ma va be, magari non è nemmeno così importante. I quattro capitoli in apertura del romanzo, lo ammetto, mi hanno fatto maledire tale decisione, vista l’estrema vacuità, anzi, direi quasi frivolezza della narrazione. Conan Doyle utilizza la prima parte del suo lavoro per presentare i personaggi, come ovvio che sia, ma il contesto della crociera per aristocratici e alto borghesi non è certo il più pimpante per un racconto d’avventura. Una questione più che altro di stile e di struttura, credo, perché in realtà i discorsi che fanno questi soggetti hanno anche un loro interesse nel far capire come non sia bastato un secolo e mezzo per far cambiare il mondo. Sentir parlare di Gran Bretagna stufa di fare il poliziotto del pianeta e dell’Europa...