Lo spettatore #242- Crescere insieme: Boyhood (2014)

Conta il come e non il cosa, io lo ripeto sempre. Puoi avere per le mani qualsiasi tipo di soggetto, ma se non riesci a svilupparlo in modo intrigante, rischi di proporre sempre la stessa menata. Di film su infanzie difficili e di romanzi di formazione ne abbiamo gli scaffali pieni, eppure basta un’idea per rendere singolare una trama che non lo è. Del resto ai tempi si parlò molto dello stratagemma utilizzato da Richard Linklater per mettere insieme il suo lavoro, ovvero quello di girare il film nell’arco di dodici anni, con gli stessi attori che nel tempo sarebbero cresciuti e invecchiati. Lo definirei un esperimento pieno di rischi (nella vita non sai mai cosa può succedere in un periodo così lungo) e coraggioso, che ha portato a casa buoni frutti. Immagino che l’idea sia costata al regista più di un mal di testa, vista e considerata la difficoltà che credo abbia affrontato nel trovare l’armonia tecnica per il prodotto. Ma è comunque una mossa vincente, perché di film con i bambini ...