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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

Motorsport is dangerous- capitolo3: Le procedure- Zolder 1981

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Ci sono momenti in cui l'atmosfera che grava su un determinato luogo pare pregna di pessimi presagi. O magari è così che le percepiamo nei nostri ricordi, filtrati e rimescolati dallo scorrere del tempo. Di sicuro, domenica 17 Maggio 1981 a Zolder l'aria era malsana e non a causa dei mefitici gas di scarico delle Formula 1 schierate sulla griglia di partenza. In un ospedale a pochi chilometri del circuito si stava consumando una tragedia troppo assurda anche per uno sport pericoloso come l'automobilismo da corsa. Poi c'erano le tensioni politiche ad avvelenare un ambiente deteriorato e pronto al grande strappo. Una brutta, brutta situazione. Se volessimo fare i fatalisti potremmo considerare il circuito di Zolder sfortunato. Poco meno di un anno dopo gli avvenimenti trattati qui, infatti, vi troverà la morte Gilles Villeneuve, uno degli idoli dei tifosi, in un incidente talmente incredibile da sembrare irreale. Ma se dovessimo fare la punta agli eventi del 1981, beh, fo

Didier

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Di recente si è celebrato il quarantennale di una tragedia sportiva capace di segnare per sempre gli appassionati delle corse: il folle incidente che ci strappò Gilles Villeneuve. Tutti hanno trattato l'argomento, perché giustamente il canadese rimane un'icona della Formula 1 grazie a quel suo modo istintivo di affrontare la velocità. In molti si sono soffermati anche sui fatti antecedenti alla tragedia; Imola, il duello degli ultimi giri, il famigerato cartello Slow. Nei decenni che sono seguiti a quelle due settimane, spesso ci siamo adagiati sul concetto di tradimento, perché Gilles pensava questo del Gran Premio di San Marino 1982. Siamo rimasti con la sua espressione oscura impressionata nelle videocassette, convinti che, sotto sotto, fu proprio quella grande amarezza a provocare l'inaudito schianto sul parapetto esterno del Terlamenbocht. Io quest'anno mi sono chiesto (e non per la prima volta) cosa pensasse Pironi di tutto ciò che accadde in quelle infauste setti

CDC #184- Non si può sfuggire alle telecamere: Security (2021)

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Chissà in quanti hanno abboccato all'amo gettato da Sky. Del resto Marco D'Amore è un'esca succulenta per tutti quei banchi di spettatori che per anni ne hanno seguito le gesta sulla televisione satellitare (e non solo). Tuttavia io sono diverso. Credo di essere uno dei pochissimi pesci a non aver mai nuotato nello stagno di Gomorra e credetemi quando vi dico che per me costui è uno sconosciuto. A richiamarmi davanti allo schermo sono stati invece gli autori di quest'opera, che, almeno da quanto ho capito, sono gli stessi di Capitale Umano, film che annovero tra i miei favoriti degli ultimi anni. Comunque sia il concetto non appare gran che diverso. In fin dei conti ho abboccato pure io. Se Il Capitale Umano mi è piaciuto così tanto è soprattutto per l'equilibrio con il quale sono stati gestiti i personaggi. Persino la soluzione del giallo rispecchia questo tratteggio, lasciandosi dietro un sapore agrodolce che è la vera fortuna dell'opera di Virzì (regista che

CDC #183- Supereroi di guerra: Freaks Out (2021)

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Si sono spese tonnellate di inchiostro (anche se spesso solo digitale) per parlare dell'ultima fatica di Mainetti. Una mole tale da svuotare tutti i magazzini di parole. Mi pare persino superfluo aggiungere altro rumore di fondo alla questione. Ma dopotutto, quand'è che in questo blog si fa qualcosa di utile? Dev'essere per questo che non mi legge nessuno. Eccovi quindi, in ritardo come di consueto, la mia su: Mainetti dimostra di saper sfruttare il budget di tutto rispetto messogli a disposizione dai produttori. Il regista costruisce un film esteticamente bello da vedere, ricco di scenografie e dotato di effetti speciali quasi sempre riusciti e ben integrati. Magari dura un po' più a lungo del necessario, questo è vero, però è capace di coinvolgere il giusto nei momenti di pathos e persino di stordire con qualche scena brutalmente guerresca. Un po' mago di Oz, un po' X-Men, la pellicola si muove bene e soddisfa abbastanza, sempre se si accetta l'idea di ass

CDC #182- Devastazione di una mente: Angoscia (Gaslight, 1944)

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Chissà quanti soldi poteva permettersi di spendere in cinematografia la MGM nel 1944. Propaganda a parte, naturalmente. Mi pongo la questione perché il film di oggi è evidentemente uno di quelli costruiti con due dollari. Lo si nota dai pochi interni, dai teatri di posa posticci messi su per gli esterni e dall'essenzialità generale che avvolge l'intera pellicola. Eppure la storia ci insegna che quando ti devi arrangiare spesso te la cavi meglio. Perché carta e penna si trovano a buon mercato e gli autori bravi esistono eccome. Ovvio, l'altro lato della medaglia c'è, non si può fingere di non vederlo. Esteticamente Angoscia pare uscire dall'epoca del muto, con quelle luci tagliate, il trucco pesante di Charles Boyer e l'impostazione teatrale che caratterizza la recitazione. L'opera di George Cukor sente il peso dell'età, inutile che vi venda una bugia. Le transizioni a nero qualcuno le usa ancora, ma sono un espediente brutto da vedere. Ma a tutto si fa l

Iuri legge per voi: Nella Notte (2019) di Concita De Gregorio

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La politica è una schifezza, lo sappiamo tutti. Quella che dovrebbe essere una nobile vocazione viene lerciata da tramette utili solamente a mantenere al potere individui privi di qualunque talento. Poi tutti quei rituali elefantiaci, talmente noiosi da sembrare ideati apposta per mantenere le distanze tra chi governa e la società civile. Eppure in tanti ci siamo appassionati alle vicende di Game Of Thrones, che prima di perdersi in stagioni scritte dai ragazzi delle elementari, altro non era che un lungo trattato sulla politica ambientato in un medioevo fantastico. Uno strano dualismo quello che ci coinvolge e che forse trova soluzione nel fatto che quelle tramette le detestiamo solamente perché vengono sviluppate sopra le nostre teste, senza che vi sia la possibilità di un coinvolgimento diretto. In realtà gli intrighi ci appassionano, così come amiamo assistere alle trovate degli strateghi che si muovono dietro al sipario del potere. E chissà? Magari proviamo pure un briciolo di emp