Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Iuri legge per voi: La Scopa Del Sistema (The Broom of the System, 1987) di David Foster Wallace

Immagine
Pensare che David Foster Wallace sia riuscito a scrivere La Scopa Del Sistema a 24 annimi fa quasi rabbia. Io a quell'età a malapena sapevo contarmi le dita dei piedi e raramente ottenevo lo stesso risultato tra un tentativo e l'altro. Certo, se penso al lato oscuro della sua luna, in effetti, mi chiedo se il talento valga il prezzo che costa, ma questo è un altro discorso. Ad ogni modo, il romanzo di oggi mi piace talmente tanto che, nonostante le sue notevoli dimensioni, me lo sono ripassato per tre volte. Un libro grosso, che pure scivola via dalle mani per quanto riesce ad essere brillante. I suoi personaggi grotteschi, le sue situazioni assurde, il suo modo di descrivere scanzonato. Vero, nella seconda parte il ritmo della vicenda tende a sedersi un pochettino. Ma potrebbe dipendere anche dal fatto che il dirompente effetto sorpresa vada un poco ad esaurirsi. Comunque esiste un motivo specifico che mi ha invogliato a riprendere in mano il tomo per la terza volta. Un pa

CDC #176- I soldi spesi in medicine- La Cura Dal Benessere (A Cure For Wellness 2016)

Immagine
Se l'avessi visto quindici anni fa, mi sarei innamorato di un film come La Cura Dal Benessere. Adoravo (e un poco mi piacciono ancora) le trame a incastro, le sceneggiature multilivello, le atmosfere horror quasi suggerite e i misteri che nascondono. Ma il tempo è passato velocemente e i miei stanchi occhi si sono posati su troppe pellicole del genere per potermi accontentare di questi ingredienti. Vero, forse l'opera di Gore Verbinski richiede una dedizione che io, un poco intontito dalla malattia più in voga del momento, non sono riuscito a concedergli. La pellicola in questione, in effetti, si sviluppa attraverso dettagli che spesso, se non si sta con la faccia appiccicata allo schermo e gli occhi inchiodati alle immagini, possono sfuggire. Il punto è che quando un autore pretende così tanto dal proprio auditorio è necessario che faccia di tutto per assicurarsi l'attenzione. La messa in scena sofisticata, invece, si apre con un suicidio affatto decisivo per le sorti del

Iuri legge per voi: Later (2021) di Stephen King

Immagine
 A volte non sai quello che lasci finché non lo ritrovi. Lo so, come massima fa pietà, ma non saprei come altro descrivere il mio approccio con un'opera recente di Stephen King dopo un bel po' di latitanza. A me piace variare molto tra le letture e tento di non fare troppo affidamento sui generi rifugio. Ho una predilezione per il noir (meglio il classico e sporco hard bolied), mi piace la fantascienza, non disdegno l'horror, ma tendenzialmente tendo a leggere di tutto, perché una storia scritta bene funziona a prescindere da ciò che racconta. Tuttavia il Re rimane il Re. Uno di quelli che mi hanno avviato alla lettura e che ancora mi accompagnano in ore impensabilmente liete. Naturale quindi che ci sia un aspetto sentimentale nel ritrovare il suo stile tra le pagine. Ma comunque resta uno che le storie le sa scrivere, su questo non accetto obiezioni. Later è un libro dalla trama lineare, con pochi personaggi e una direzione dritta come una lama, il che per il nostro, se no

CDC #175: Una recensione con l'alettone (avvisati): America Latina (2021)

Immagine
Immaginate di vivere in una casa di campagna assieme alla vostra famiglia. Un luogo che, seppur di dubbio gusto architettonico, mostra al mondo il vostro stato di professionista realizzato, moderatamente benestante e in pace con se stesso. Ecco, un giorno scendete in cantina a recuperare una lampadina e la trovate piena di immondizia come una discarica. Per di più all'interno c'è anche una bambina legata a un palo che, quando fate per liberarla, tenta addirittura di mordervi. C'è da uscirne pazzi. Sempre che pazzi già non lo siate, ovviamente. Si lo so, forse vi ho anticipato la svolta della trama. Ma del resto basta la locandina qui sopra a svelare quello che è il giochino psicologico alla base di un thriller che sa mostrarsi intrigante. Ma va anche detto che lo stratagemma è anche uno specchietto per le allodole, atto a rendere avvincente un prodotto che racconta la discesa verso l'abisso del suo protagonista. I D'Innocenzo narrano la lotta del dentista Massimo Si

Iuri legge per voi: Gli Uomini Di Paglia (The Straw Men- 2013) di Paul Harding

Immagine
Ho sempre sofferto un poco i romanzi ad ambientazione storica. Non mi piace perdermi dentro le infinite descrizioni alle quali gli autori sono costretti per orientare il lettore nello spazio e nel tempo. Intermezzi dettagliati probabilmente necessari alla narrazione, ma capaci di colpire il ritmo mortalmente. Poi quei dialoghi, così ampollosi e formali, come se un tempo si parlasse davvero come nei drammi teatrali che sono giunti fino a noi. Gli Uomini Di Paglia, in un certo senso, paga pegno a questa impostazione, perché deve tirarci dentro al suo medioevo (come spesso accade sospeso tra avvenimenti reali e immaginari) attraverso lunghe fasi di stanca. Ma, come si nota dal colore della copertina, oggi parliamo anche di un giallo e questo particolare ha notevolmente migliorato il mio rapporto con il libro. Superata la fase di ambientamento, quello che Paul Harding propone è infatti un investigativo classico, con un protagonista prete, un prefetto che lo aiuta e aiuta noi lettori a int

CDC #174- Il mondo in un bar: Bar Sport (2011)

Immagine
Una sera, immerso nella noia mi ritrovai nella selva oscura dei canali satellitari a pagamento. Nel mio peregrinare finii un paio di volte per assistere a qualche scena di Bar Sport, pellicola della quale ignoravo l'esistenza e che, devo ammettere, stuzzicò le mie membrane. Insomma, diedi fondo al mio impegno e al termine di quella che sembrava una serata pigra come tante altre, andai a letto con una nuova visione messa in archivio. A colpirmi di quei brevi frammenti fu soprattutto la sensazione di anarchia che mi lasciarono dentro. Un'attitudine che probabilmente arriva diretta dal romanzo di Stefano Benni dal quale il film è stato tratto. Ammetto di non aver letto molto di tale autore (cosa della quale mi pento), ma da quanto ho capito era uno che sapeva lasciar andare l'immaginazione verso limiti ignoti alla massa. Scegliere di trattare un testo del genere consente a Massimo Martelli di sfruttare quel registro e realizzare una pellicola si tramuta in una sequela di episo

Iuri legge per voi: Una Faccenda Privata (Third Degree, 1997) di Greg Iles

Immagine
Una Faccenda Privata mi ha piazzato davanti un paradosso. Mentre lo leggevo faticavo a staccarmi dalle pagine, in quanto pregne di tensione e con uno sviluppo della storia capace di risucchiarmi dentro un buco senza uscita. Capitavano però situazioni nelle quali la biologia prendeva il sopravvento e attività secondarie quali, mangiare, dormire, lavorare o espletare reclamavano la mia attenzione Ecco, al momento di rigettarmi tra le pagine da esse mi sentivo respinto. Quasi esistesse una forza che mi consigliasse di avvicinarmi a qualcosa di più petaloso (e così abbiamo usato anche questo termine). Strano vero? Le alternative sono due: o sono ormai un vecchio rincitrullito incapace di sostenere una narrazione tesa, oppure Greg Iles nel suo romanzo ha messo qualcosa di estremamente efficace. Se vogliamo il thriller che racconta di un antagonista maschile (marito, fidanzato, padre, basta attingere alla realtà per farsi un'idea dell'aspetto di certi incubi domestici) intento a min

CDC #173- L'oscuro futuro: Mondocane (2021)

Immagine
Il mostro di Taranto vive appollaiato sul mare. Una creatura bifronte, capace di donare lavoro, come di togliere salute. Un drago che la politica non può o non vuole sconfiggere. Una sentenza eterna che sembra capace solo di far soffrire. Si potrà mai uscire da una situazione così complicata? Secondo qualcuno no e questo qualcuno utilizza un metodo intrigante per raccontarcelo. Del resto fino a pochi mesi fa si faticava a immaginare un futuro post-apocalittico da minaccia nucleare, quindi se un autore voleva disegnare un mondo fantascientifico in stile anni ottanta doveva inventarsi qualcosa, altrimenti il suo omaggio avrebbe rischiato di porsi fuori dal tempo. Taranto e la sua acciaieria, in questo senso, si prestano al gioco di Alessandro Celli. Immaginare un'evacuazione con la nascita di una nuova città, accompagnata dalla scelta degli irriducibili di non abbandonare i vecchi e ormai irrimediabilmente intossicati terreni, rimette in pista l'idea del quartiere abbandonato dal