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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Una corsa nel futuro- Formula E

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I tempi cambiano cari miei. Veloci come le mutande di chi le sostituisce spesso. Pare ieri che ce ne stavamo in giro per le nostre città a riempirci i polmoni di fumi di scarico. Invece era oggi. Comunque l'elettrico è alle porte. Tutte le case automobilistiche stanno lavorando alla loro versione di questo tipo di motorizzazione e, ascoltate me, nel giro di pochi anni l'elettrico sarà il tipo di propulsore più utilizzato in Europa. Certo, servono anche le infrastrutture e questo vuol dire che nel nostro paese servirà un po' più di tempo, perché bisogna sempre capire a chi dare la tangente e tutte quelle cosette li. Ma fidatevi. Il futuro è già cominciato e indietro non si torna L'intelligente imprenditore spagnolo Alejandro Agag è sicuramente consapevole dell'inevitabile. Per cui si è messo al tavolo e ha pensato: “Ci vorrebbe una serie di corse automobilistiche tutta elettrica. Di modo che, quando questa motorizzazione sarà la normalità, io avrò gi

CDC #27- Il ritorno di Gabriele- Prophecy 2

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Dell'Ultima Profezia si è già parlato in questo blog e ciò che ne è uscito non è equiparabile a un'ovazione. Dal mio punto di vista la storia di questa saga poteva anche concludersi li dove era iniziata, visto lo scarso appeal che quel film poteva vantare. Tuttavia una nota coppia di fratelli produttori (uno dei quali recentemente molto chiacchierato) ha inspiegabilmente creduto nel progetto, decidendo di imbastire un seguito. E' difficile capire se mi senta più in imbarazzo io ad averlo visto o Christopher Walken ad esserci ricascato. Ma a Chris lo hanno pagato per il suo lavoro, quindi il dubbio non mi pare così intrigante da meritare un'indagine approfondita. Ebbene però, posso dire con una certa sorpresa che Prophecy II è un lavoro di gran lunga migliore rispetto al proprio predecessore. Certo, da qui a dire che si tratti di un bel film ce ne corre. Gabriele è stato cacciato dall'inferno da un Lucifero incapace di reggere la convivenza. Una volta

CDC#26- Trattiamo male Stephen King- L'Acchiappasogni (Dreamcatcher)

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Ci sono alcune costanti nel nostro universo. Avvenimenti precisi che si ripetono periodicamente come fossero stati decisi da qualcuno sopra di noi. Credo c'entri la sequenza di Fibonacci, ma potrei anche aver appena detto una scempiaggine. Non sarebbe la prima volta. Fatto sta che tra i vari venti che si possono osservare ne esiste uno particolarmente curioso: quando un film viene tratto da un libro di Stephen King è solitamente qualcosa di brutto. Non è una regola inattaccabile, sia chiaro. Ci sono splendide eccezioni e sono certo che le conoscerete tutti. Tuttavia stavolta la regola regge alle applicazioni empiriche. Infatti parliamo di: Un gruppo di quattro amici accomunati da poteri telepatici si incontra per l'annuale ritrovo in baita. Ma in montagna non sono soli. Ho letto il romanzo di King un bel po' di tempo fa e devo dire che è uno tra i pochi a non avermi lasciato chissà quali sensazioni. Forse, quindi, la materia prima non era tutto sto gran che. M

Il giorno di Jean

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Se siete amanti di uno sport lo sapete benissimo. La vostra disciplina preferita vi conquista ogni giorno, un episodio per volta, rendendovi partecipi di una storia che, se filtrata attraverso il giusto sguardo, può assumere i contorni dell'epica. Questo è il racconto, un filino romanzato ovviamente, di una di queste vicende speciali. La storia del giorno che avrebbe potuto cambiare ogni cosa. Ma anche e soprattutto la vicenda di un uomo che meritava molto di più, ma che è stato capace di brillare una volta sola. Nella pista più significativa di tutte. Con la monoposto più iconica di sempre. Questa è la storia del Gran Premio del Canada 1995 e del trionfo di Jean Alesì sulla pista dedicata al suo idolo guidando la Ferrari numero ventisette. Brividi. E' l'undici giugno 1995 e a Montreal sta per andare in scena il gran premio. La griglia di partenza sottolinea il contesto generale di quella stagione. Benetton e Williams, entrambe motorizzate Renault, si giocano co

#CDC 25- Il viale dei ricordi, ma non solo- T2 Trainspotting

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Ho pensato a lungo al senso di questo Trainspotting 2 a vent'anni dall'originale e se valesse davvero la pena guardarlo. Temevo l'effetto nostalgia che rischiava seriamente di avvolgere tutta la trama, soprattutto perché l'abuso di questo sentimento me lo ha reso abbastanza antipatico. Per di più i pareri di chi mi aveva preceduto nella visione scoraggiavano le mie intenzioni, convincendomi che quasi quasi si poteva anche lasciar perdere. Poi però mi sono messo davanti allo schermo e l'ho guardato, questo T2. Se volete proprio saperlo, secondo me la questione non è così semplice. Renton ritorna nella sua Edimburgo vent'anni dopo essere scappato con i soldi di tutti. Una volta a casa dovrà fare ammenda del suo gesto e riconquistare la fiducia degli amici di un tempo. Ma non tutti sono disposti a perdonare. Nostalgia, si diceva. Inevitabile compagna per il sequel di uno dei film più significativi degli anni novanta. Soprattutto nel nostro periodo

#CDC 24- Il sequel del prequel- Alien Covenant

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Sono rimasto indeciso fino all'ultimo sull'opportunità di vedere questo Alien Covenant. L'idea di Ridley Scott di riprendere in mano il suo antico progetto mi ha già scottato una volta e, come i bimbi bravi, credevo di aver imparato dai miei erori del passato. Chiaro, al tempo non mi aspettavo certo che il buon Ridley riportasse sullo schermo quell'horror claustrofbico che ancora rappresenta il miglior modo di intendere Alien. E nemmeno ho disprezzato lo sforzo di togliere la saga dal mondo dell'azione pura (e testosteronica, nonostante Sigourney Weaver prendesse il posto di quegli ammassi di muscoli vestiti solo di pantaloni e cartucciera) per abbracciare le suggestioni della fanascienza classica. Tuttavia non posso negare come la visione di Prometheus sia stata un'esperienza soffertissima, a causa di una lentezza che spesso ha superato i limiti della noia. Argomenti interessanti sicuramente, ma trattati attraverso una prima parte esasperante vissuta ai co

CDC#23- La saga spaziale in salsa francese- Valèrian et la Cité des mille Planètes

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Probabilmente la sequenza introduttiva di Valerian è una delle più suggestive che mi siano capitate sotto gli occhi. Le bellissime immagini della stazione spaziale internazionale che si espande sotto il nostro sguardo, mentre le orecchie ci vengono accarezzate dalla inflazionata ma sempre potentissima Space Oddity, consentono a Besson di mettere sul tavolo il concetto di collaborazione interculturale che sta alla base della storia. Nel contempo fanno capire quanta meraviglia si fosse creata nella mente del regista quando ha deciso di portare sullo schermo le avventure di Valerian E Laurelin, graphic novel che io non ho mai letto (come del resto qualsiasi altro fumetto ad esclusione di Topolino). Un inizio fantastico, insomma, che entusiasma e invoglia a proseguire nella visione. Poi, però, c'è tutto il resto. Al maggiore Valerian e alla sua partner Laureline viene affidato il compito di scortare il comandante Filitt al centro della stazione spaziale, dove una stran