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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Iuri legge per voi: La Parola Ai Giurati (12 Angy Man) di Reginald Rose

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 Per un attimo ho quasi voluto crederci. All'inizio di questa emergenza sanitaria pareva che finalmente si fosse trovato un sistema per rendere meno tossica la frequentazione del web. Con i complottisti e le rock star prestate alla politica messi all'angolo, le idee per una rinascita ben strutturata sembravano emergere dalle strade infettate. Poi però il mondo è andato avanti. I flash mob dai balconi hanno rotto i coglioni e ci siamo resi conto che questa non è una breve parentesi, ma una nuova normalità cadutaci addosso e destinata a durare un tempo indefinibile. Da bravi umani ci siamo adattati e le varie abitudini si sono impossessate di noi con la ferocia di sempre. Così i fabbricatori di bile si sono rimessi in moto mettendo sotto gli occhi dei disorientati cittadini le solite stronzate, rilanciati da sciacalli capaci di speculare su qualunque cosa pur di rimettersi al centro della stanza. Del resto è facile cascare nella semplificazione e lasciarsi sedurre da narrazion

CDC #109- Consuntivi: Youth- La Giovinezza (2015)

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  C’è una certa dose di autocompiacimento nelle opere di Sorrentino, credo si possa dire senza il rischio di offendere qualcuno. Lo abbiamo visto all’epoca della Grande Bellezza, prodotto costruito a misura di omino dorato, pieno zeppo di belle immagini e praticamente sprovvisto di sceneggiatura. Mi piacque quel film, non dico di no. Pur dovendone sopportare una certa pesantezza di fondo. Una dolenza forzata, lontana, impalpabile. Non l’ho amato alla follia, ma mi sono illuso di capirlo. Ne ho accettato la vischiosità, anche se mi sono ripromesso di non ritornarci su. Ecco, con Youth le cose sono andate diversamente. Forse meglio. Ma non più di tanto. Non so perché un regista affatto anziano come Sorrentino conservi in questa vena nostalgica pulsante dentro di se. Se ci pensate quasi tutti i suoi lavori sono dei giganteschi consuntivi su vite vicine al tramonto. Che si tratti di cantanti a fine carriera, politici prossimi allo scollinamento, o scrittori pigri consapevoli del proprio