Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2017

I cimeli del cinema #10- La Prima Cosa Bella

Immagine
La volete sapere una scomoda verità? Di tutti i film di Virzì da me visionati (non molti, sono onesto), questo è quello che considero il meno significativo. Si lo so, è un commento impopolare, ma non posso farci niente se sono uno bello e dannato. Comunque ecco a voi: Che il rapporto tra madri e figli sia una delle relazioni più potenti della natura ci sono pochi dubbi, mi pare. Che il regista livornese lo sappia benissimo è persino ovvio. Che per raccontarcelo abbia fatto un mezzo casino, invece, è opinione tutta mia. Anna è una genitrice piuttosto libertina, decisamente fuori da quegli anni settanta ancora piuttosto bacchettoni nei quali ha vissuto la sua gioventù. Il figlio Bruno patisce il suo atteggiamento, che non comprende, fino a trasformarsi inValerio Mastandrea. Per capire come si possa arrivare ad un dramma simile Virzì sceglie di presentarci questa storia attraverso l'utilizzo di due piani temporali ben distinti. Troppo ben distinti per conto mio. Attr

Frustrazioni videoludiche #3- Lifeless Planet

Immagine
Sono un videogiocatore. Magari non assiduo come un tempo, ma seguo questa industria da molti, anni e un periodo come quello che stiamo vivendo oggi non mi pare di averlo mai vissuto. Ovunque mi giri mi sembra di vedere solamente seguiti, remake, remaster o reboot di titoli già esistenti, e, più in generale, una nostalgia del passato talmente forte da ostruire il passaggio alle novità. C'è da capirle le case distributrici; attualmente creare un prodotto di qualità prevede costi da grande produzione cinematografica e mancare il bersaglio può causare capitomboli rumorosi e potenzialmente fatali. Per cui è meglio adagiarsi sulle sicurezze e adattarsi a un pubblico forse troppo pigro nel gestire i propri gusti. I grandi del mainstream videoludico ragionano così è c'è poco da fare. Tuttavia non tutto è perduto. Esiste un luogo dello spirito dove qualcosa si muove. Si chiama mercato indie e spesso, se si vuole un prodotto originale e coraggioso, è proprio quello il luogo in c

I cimeli del cinema #9: La Morte Corre Sul Fiume (The Night Of The Hunter)

Immagine
Quando vidi per la prima volta La Morte Corre Sul Fiume non potevo immaginare l'effetto sconvolgente che il suo antagonista avrebbe avuto su di me. Esattamente come le lettere sulle dita delle mani di Robert Mitchum, la figura di Harry Powell mi rimase tatuata addosso senza alcuna possibilità di scomparire dalla mia mente. Il pastore portato in scena dal regale Mitchum è l'archetipo del malvagio: misogino, folle, determinato come un leone a stanare le sue piccole prede. Una figura agghiacciante che, abbinata allo straordinario duello canoro che lo oppone a Lilian Gish, per anni ha rappresentato l'unico ricordo forte che conservavo di questa pellicola; ma anche un motivo sufficiente per ributtarmi nella visione di un'opera di valore assoluto. E' molto riduttivo, infatti, condensare l'essenza di questo lavoro solo all'immensità di uno dei cattivi più potenti della storia del cinema, per quanto il suo carisma esca dallo schermo. Qui c'è tanto, ma dav