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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

CDC #103- I pezzi grossi- La Corazzata Potemkin (la traduzione in cirillico la mettete voi, 1925)

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In questo strano paese La Corazzata Potemkin resterà indelebilmente legata a Fantozzi e ai suoi novantadue minuti di applausi, forse il primo momento di ribellione del popolo verso le elìte intellettuali. Uno schiaffo al potere culturale che per molti suona come una vera liberazione. Basta con i riferimenti piombati dall'alto di studi specialistici. Noi siamo Pierino. Tutt'al più Lino Banfi. Guardate, er Monnezza, ma non fatemi andare più in alto di così. Chiaramente quella di Paolo Villaggio era una presa in giro proprio di quell'italiano medio che si è bullato della sua uscita, ma con la comprensione della sottile ironia non siamo mai stati troppo in gamba. Ma torniamo a noi. Sta Corazzata Potemkin è davvero una cagata pazzesca? Se lo chiedeste a un esperto di cinema, è probabile che questo vi inviti a lasciare la stanza in preda a convulsioni, forse anche con qualche forma di schiuma bianca che gli esce dalla bocca (il che renderebbe il suddetto invito piu

Iuri legge per voi... L'Istituto

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Se ne sentono dire di tutti i colori riguardo la produzione di Stephen King. Un tempo girava la leggenda che l'autore fosse dotato di ghost writer, perché i suoi ritmi non parevano sostenibili. Oggi siamo arrivati al più prosaico "ha perso il tocco, ormai non produce roba buona da anni". Potrei obbiettare che piccoli gioielli come Duma Key o The Dome siano in realtà piuttosto recenti, ma non servirebbe a niente. Per i detrattori il re del Brivido ha abbandonato l'horror, quindi ha perso la freschezza che l'aveva reso celebre. Ora, a parte che secondo me di horror puri King ne ha scritti pochissimi. Ma non è che si possa pretendere freschezza da un tizio con quarant'anni di carriera alle spalle. Anche se il dubbio che qui il caro vecchio Re abbia infilato le mani su Strane Cose è venuto pure a me, sarò sincero. Le affinità tra l'istituto e quell'instant TV classic che prende il nome di Stranger Things difficilmente passano inosservate

CDC #102- La macchina del tempo: Terrore Nello Spazio (1965)

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La fantascienza è probabilmente il genere che più sente il peso degli anni. Rughe a volte riempite dal lifting della rimasterizzazione, ma mai completamente eliminate a causa di limitazioni tecnologiche evidenti. Oggi è tutto un esplodere di lucine colorate generate al computer. Un tempo si potevano usare solamente giocattoli, fili, fotografie e sovraimpressioni sulla pellicola. Bisognava essere davvero bravi a creare tensione con attrezzature del genere. Ma forse, prima che George Lucas, Ridley Scott e James Cameron arrivassero a rompere il giocattolo, la media delle produzioni Sci-Fi a tema spaziale non si discostava troppo dall'opera di Bava. Sarebbe interessante indossare una macchina del tempo per osservare le reazioni degli spettatori di quell'epoca, tanto per capire se la magia del cinema riuscisse a mascherare quell che oggi appaiono stratagemmi posticci, ma che fino a poco prima di Star Wars rappresentavano lo standard per pellicole di questo genere. Anch