Iuri legge per voi: Una Faccenda Privata (Third Degree, 1997) di Greg Iles

Una Faccenda Privata mi ha piazzato davanti un paradosso. Mentre lo leggevo faticavo a staccarmi dalle pagine, in quanto pregne di tensione e con uno sviluppo della storia capace di risucchiarmi dentro un buco senza uscita. Capitavano però situazioni nelle quali la biologia prendeva il sopravvento e attività secondarie quali, mangiare, dormire, lavorare o espletare reclamavano la mia attenzione
Ecco, al momento di rigettarmi tra le pagine da esse mi sentivo respinto. Quasi esistesse una forza che mi consigliasse di avvicinarmi a qualcosa di più petaloso (e così abbiamo usato anche questo termine). Strano vero?
Le alternative sono due: o sono ormai un vecchio rincitrullito incapace di sostenere una narrazione tesa, oppure Greg Iles nel suo romanzo ha messo qualcosa di estremamente efficace.

Se vogliamo il thriller che racconta di un antagonista maschile (marito, fidanzato, padre, basta attingere alla realtà per farsi un'idea dell'aspetto di certi incubi domestici) intento a minacciare la vita di una donna e dell'eventuale prole è piuttosto comune. Sia letteratura che cinema (anche se quest'ultimo sovente di stampo televisivo) masticano spesso l'argomento, risputando fuori storielle pigre che si avvalgono dei soliti schemi narrativi. Certo, un bravo regista e una collezione di interpreti capaci possono offrire una visione appassionante. Ma se cadete sui miliardi di gialletti del sabato sera di Rai Due sapete benissimo quanto scialbo possa diventare il tema.
In Una Faccenda Privata, però, c'è qualcosa di più. Innanzitutto perché Iles è un signor narratore, che sa benissimo dosare la tensione dentro la casa con tutto ciò che al contempo accade fuori di essa. Ma l'efficacia del romanzo si apprezza specialmente quando ci si rende conto dell'assenza di buoni al suo interno.
L'antagonista lamenta un tradimento della moglie che, noi lo sappiamo da subito, è effettivamente in atto, anche se lui ci arriva equivocando i segnali che gli arrivano per vie traverse. C'è chi lo aiuta e prova a proteggerlo, che non è il diavolo, ma qualcuno che vorrebbe fare una buona azione per lui e per il suo studio professionale. C'è chi agisce per fini personali, ma che per contrasto finisce in mezzo a una pessima situazione senza colpa alcuna. Così come c'è chi indossa i panni dell'eroe pur potendosi indirettamente intestare la responsabilità di tutto ciò che sta succedendo.
Insomma, se sulle prime pare facile patteggiare per la donna vittima dell'ira feroce del suo aguzzino, piano piano, mentre la storia si srotola davanti ai nostri occhi e le verità ci vengono svelate, ecco che la situazione si complica e i ruoli si ribaltano talmente tante volte da lasciar stordito il lettore. Che appunto inizia a temere le rivelazioni (tutte perfettamente plausibili e inserite al momento giusto nel racconto) che continueranno a piovere su di lui distruggendone le certezze.
Persino il finale, che a prima vista potrebbe sembrare ndconciliante, giunti a questo punto lascia dentro il disagio figlio del retropensiero.
Insomma, Una Faccenda Privata è secondo me una grande lettura. Un romanzo che ha saputo prendermi e respingermi con la stessa forza. Farselo scappare è una brutalità che nessuno dovrebbe infliggersi.

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