Lo spettatore #206- Rivolte in maschera: V for Vendetta (2005)

La maschera di Guy Fawkes, legata al collettivo hacker Anonymous e protagonista di molte incursioni digitali, è diventata l'immagine di una certa controcultura basata sul senso di giustizia. Quello di cui si parla meno, a diciassette anni dall'uscita, è il film che l'ha resa celebre. Un'opera che per un poco ha goduto di una certa notorietà, ma che il tempo ha finito per dissipare nel marasma cinematografico degli anni zero, soffocandola sotto lavori che trattavano all'incirca le stesse tematiche, ma che sono restati più impressi nella cultura popolare. Roba tipo Matrix, tanto per capirci. Così, in un periodo di riscoperte che mi sono sorpreso a vivere, ho deciso di andare a riprendere in mano la pellicola in questione, tanto per provare a capire se esiste un motivo dietro a questa anomalia. V for Vendetta si presenta come un'opera gotica ambientata in un presente distopico nel quale gli Stati Uniti sono collassati su se stessi gettando l'occidente nel caos...