Lo spettatore #191- Doppia libidine coi fiocchi: House of Gucci (2021)

Diciamo che la volta scorsa non andò benissimo. Ma Ridley Scott non molla e anche a questo giro ci porta nell'Italia del passato per narrarci uno di quegli episodi che sospetto interessino più gli americani che noi. Non le migliori premesse per invitare in sala un tipo pigro come me. Del resto lui è Ridley Scott e io uno scemo qualunque, quindi dubito fortemente gli interessi la circostanza. Comunque sia alla fine mi sono convinto a dare una possibilità a questo House Of Gucci. Dopotutto quella sera non è che avessi tanti impegni e sgranchire lo scheletro una volta ogni tanto fa bene alla salute. O almeno così ho sentito dire in qualche trasmissione di medicina. Se c'è un appellativo che si viene spesso affibbiato all'ultima fatica di Ridley è quello di soap opera su grande schermo. Diciamo che potrei anche farmelo andare bene, perché inquadra con precisione il concetto di ciò che si vede. Ma questa impostazione non è necessariamente un difetto in sé. Dopotutto Scott ci n...