Vi racconto una storia: L'Ospedale

La porta automatica si chiuse alle mie spalle lasciando fuori il primo gelo dell'inverno. Appena mossi i primi quattro passi, l'odore di disinfettante si arrampicò sulle mie narici, ricordandomi, se mai ce ne fosse stato bisogno, che avrei voluto essere ovunque tranne che li. Avanzai verso le scale, disorientato dalla luce al neon che rendeva grigia la pelle delle mie mani e si rifletteva sull'incolore pavimento rivestito di materiale gommoso. La suola delle mie scarpe scricchiolava ad ogni passo. Percorsi i gradini due alla volta, più per abitudine che altro. In realtà non avevo alcuna fretta di raggiungere la destinazione. Anzi, non avevo proprio alcuna voglia di raggiungerla, la destinazione. Ero li solo perché ormai mancava poco. Lo sapevamo tutti. E qualcuno un segno di presenza doveva pur darlo. Così son capitato io. Cosa beffarda, dopotutto. Mi inoltrai nel corridoio racchiuso dalle pareti verde menta verniciate fino a metà. Lo sciame di personaggi in pigiama e gente...