Iuri legge per voi: Non riattaccare (2005) di Alessandra Montrucchio


Una telefonata nel cuore della notte e una corsa folle in auto da Torino a Ginevra per impedire un gesto estremo e magari ricostruire un rapporto. Questo racconta Non Riattaccare, romanzo breve scritto da Alessandra Montrucchio come fosse un thriller ad alta tensione, asciutto e diretto, lanciato come la protagonista a tutta velocità verso un finale in un certo senso atteso nell’esito, ma non nella modalità in cui si manifesta.
Si perché dietro la storia della ragazza distrutta dalla fine della relazione con l’uomo dall’altra parte del filo, c’è un ricatto emotivo portato da chi gioca (forse inconsapevolmente) con i sentimenti altrui. La nostra protagonista è infatti in quella fase in cui tutto sembra inutile e avrebbe bisogno solo del suo tempo per recuperare gli stimoli necessari a ricominciare. La telefonata dell’aspirante suicida cambia tutto e la costringe a ricascarci e a ignorare consigli che potrebbero rivelarsi determinanti.
Montrucchio sceglie la seconda persona singolare per raccontare questa storia, un punto di vista audace che le consente di essere assieme severa e comprensiva con il personaggio e aiuta il lettore immergersi in una storia scandita dallo scorrere delle ore notturne.
Un romanzo molto interessante, da divorare in apnea, che merita sicuramente una lettura.

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