Iuri Legge Per Voi: Città della pianura (Cities of the Plain, 1998) di Cormac McCarthy

Altre volte su questo macilento spazio ho accennato al mio amore verso le storie ambientate nella moderna frontiera americana, luogo disperato dove i sogni di libera anarchia di un intero popolo hanno finito per schiantarsi contro la violenza della civilizzazione. Ecco, non è un segreto per nessuno che uno dei migliori cantori di questi spazi sia Cormac McCarthy, autore recentemente scomparso che ci ha lasciato in eredita uno stile unico di fare letteratura.
Città della Pianura è uno di questi esempi, un libro ammantato da una sensazione di inevitabilità, quasi che la pianura estesa tra Messico e Stati uniti sia un animale paziente che attende la preda.
Non è facile costruire un'atmosfera così rassegnata, specialmente tra le righe di un romanzo. McCarthy ci riesce utilizzando le tecniche stilistiche rese popolari da Hemingway e fatte proprie da tanti autori dopo di lui, ovvero asciugando di ogni orpello la propria scrittura, mostrando e non raccontando, liberandosi dai vincoli delle virgolette per i dialoghi, lasciando che a parlare siano le voci dei personaggi.
Ovviamente affrontare una lettura di questo tipo richiede attenzione, perché, specialmente durante le prime pagine, è difficile capire chi sta parlando e con chi, a volte addirittura quando si stia leggendo un dialogo e quando no. Il premio a tanta dedizione è la completa immersione nella storia, la possibilità di trovarsi in mezzo ai cavalli di un polveroso ranch, oppure tra le pittoresche e pericolose strade di Juarez. Ma soprattutto la partecipazione a un sogno disperato e inutile, quello di due ragazzi che vorrebbero vivere la loro favola in un posto che non permette a nessuna bellezza di fiorire.
Certo, non è un'esperienza facile questo romanzo, con McCarthy non lo è quasi mai. Ma sono quelle storie che si scavano un posto dentro i lettori, che rimangono a germogliare e che chiedono di essere rilette ancora, perché per quanto disperate raccontano l'essenza di un luogo che sta svanendo mentre i suoi abitanti, pur rassegnati all'inevitabile, rifiutano di arrendersi del tutto, provando, se possibile, a far sopravvivere quel sogno crudele ma libero che un tempo chiamavano Far West. Forse uno dei posti più americani di tutti gli Stati Uniti.

 

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