Special Five capitolo 2: le cover

Bene, a quanto pare siamo giunti al secondo capitolo di questa rubrica desiderata da pochi e attesa da nessuno. Tanto per non smentire l'inutilità dell'operazione oggi prendiamo in esame 5 cover, che per alcuni sono il vero cancro della musica. Io sono tra quelli, tanto per essere chiari.
Però va detto che certe reinterpretazioni suonano proprio bene. Non voglio dire meglio delle originali, ma chissà, qualcuno potrebbe anche pensarlo.
Via!

LOVE IS BLINDNESS

Difficile immaginare un atmosfera musicale più distante da Jack White di quella creata dagli U2 di Acthung Baby. Eppure per la colonna sonora del Grande Gatsby di Baz Luhrmann il buon Jack sceglie proprio una canzone tratta da quel disco. Nella fattispecie (ma si capiva già dal titolo del paragrafo) parliamo di Love Is Blindness, un pezzo già parecchio interessante di suo, che qui viene portato a suonare come un blues da palude da una delle voci più graffianti del panorama. Vi giuro che se c'è una scena che ricordo di quel film è proprio quella della macchina che cappotta. E non è merito della scena in se.



OUTLAW BLUES

Bob Dylan è uno degli artisti più saccheggiati d'occidente e trovare il rifacimento ben riuscito di un suo pezzo non è così complicato. Basti pensare a All Along The Watchtower di Jimi Hendirix, tanto per fare l'esempio più fulgido. Tuttavia che un pezzo del genere possa diventare così efficace proprio per merito dei Morning Blenders a me pare un'impresa quasi storica. Voglio dire, incuriosito da questa interpretazione io ho provato anche ad ascoltarli questi ragazzi, ma sono così lontani da questi standard da far pensare a un colpo fortunato. Oppure è l'industria discografica che, anche quando ha per le mani il talento, preferisce sprecarlo con del pop da due soldi. Pochi, maledetti e subito, dicevano una volta.


THIS LOVE STRAVED HEART OF MINE


Che se Bob Dylan è il più saccheggiato, Marvin Gaye gli arriva a un'incollatura. Dopotutto parliamo di uno degli artisti soul più significativi del secolo breve, per cui è normale sia così anche quando si parla dei pezzi meno conosciuti.
Questa canzone l'avrete sicuramente sentita mille volte nella versione dei The Jaded Hearts Club con Nic Chester alla voce, perché piuttosto spinta dalle radio ruock dell'etere italiano. Ne vale la pena perché è una traccia con una bella presenza. Vale molto anche in versione originale.


CATS IN THE CRADLE

Ha bisogno di presentazioni questa? Non credo. Gli Ugly Kid Joe erano il classico gruppo rock anni ottannta/novanta fatto di capelloni e musica street spazzato via come tutti gli altri dall'avvento del grunge. Si sono resi celebri interpretando cover, perché tali erano i singoli del primo album. Questa è secondo me indimenticabile, molto più distorta e lavorata del pezzo folk di Harry Chapin da cui trasse le origini. Vi metto il video, ma sono certo che non serva. Se siete vivi la conoscete già.



MORNING DEW

Il pezzo originale del Grateful Dead era già qualcosa. Ma questa versione dei National la mette sotto di brutto. Non voglio nemmeno dirvi niente. Ascoltatela e beatevi. Mi raccomando, esercizio da fare rigorosamente con gli occhi chiusi.



Ecco che abbiamo finito.
Ciao







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