Iuri legge per voi: Fairy Tale (2022) di Stephen King

Non c'è niente da fare. Quando vedo quel nome stampato su una copertina la mia mano scatta travolta da un riflesso involontario. Del resto il cuore batte senza che nessuno gli dica di farlo.
So cosa volete dire: occorre essere razionali nelle scelte, che il denaro al giorno d'oggi costa uno sproposito e andrebbe centellinato e impiegato con attenzione. Stephen King è un autore con un grande futuro alle spalle, uno che si è rilassato parecchio negli ultimi anni. Inoltre, almeno da titolo, stavolta si è buttato addirittura sulle favole.
Ma perché scusate, ha mai scritto altro?

Maestro dell'orrore, re del brivido e chissà quante altre etichette sono state appiccicate alla schiena di quest'uomo, spesso solo per ragioni pubblicitarie. Se volete sapere la mia, io ho sempre faticato a vedere la figura di King come quella di scrittore horror. Più che altro l'ho sempre considerato un autore fantasy. Con un lato fiabesco particolarmente spiccato, tra l'altro.
Chi sono Alan Pangborn e Polly Chalmers se non il cavaliere e la sua principessa?
Questa volta Steph decide semplicemente di lasciar scivolare via la solita maschera per inserirsi in un contesto da regno incantato che rende la sua prosa riconoscibile per quella che è.
Poi è vero che la magia gli fornisce la scusa per tenere in piedi certe svolte che cascano sulla trama con la violenza di meteoriti. Ma la storia regge e questo è quello che conta.
Stephen King, restio nonostante tutto a rinunciare al ponte col mondo contemporaneo, passa la prima metà del romanzo a preparare gli avvenimenti della seconda. Dopo si lascia andare provando a buttare giù la sua favola oscura dal lieto fine assicurato. Perché anche da questo si riconosce la mano dell'autore.
Come sempre il libro si legge in un amen, ma questa non può essere una novità conoscendo lo scrittore, sempre abilissimo dal punto di vista tecnico. Alla fine si resta con un gusto piacevole in bocca. Si sa di aver letto King, lo si riconosce.
Come si fa a non voler bene a un uomo del genere? Vi dirò un piccolo segreto. Tenevo sparsi per i cassetti diversi frammenti di racconto che mi piacevano ma non sapevo dove mettere. Ecco, grazie alla lettura di questo libro ho scoperto che tutti quei pezzi isolati erano parte di un unica vicenda.
Anche se fosse solo per questo, io non posso fare a meno di definirmi lettore affezionato di Fairy Tale, grazie al quale ho iniziato a scrivere e sono andato avanti e sono andato avanti e sono andato avanti. Ma questa è un'altra storia.
Chissà, magari un giorno potreste persino finire per leggerla.

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