CDC #162- Un altro film con gli Zombie: I Morti Non Muoiono (The Dead Don't Die, 2019)

Esattamente cosa vi aspettate oggi da un film con i morti viventi? Occhio che se rispondete “provare paura” non vi credo nemmeno se mi portate i documenti. Magari potreste dirmi che volete divertirvi. Oppure che sperate di trovarci una trama avvincente con un poca di azione a condire la visione. O ancora che contate di leggerci un messaggio rivelatore.
Ma paura proprio no. L'idea di spaventarsi davanti a una pellicola con gli zombi è fuori discussione. Sul disagio invece la questione è diversa.
Sono convinto che molti di voi si siano trovati a disagio di fronte a The Dead Don't Die.
Vedete, Jim Jarmusch non è nato l'altro ieri e credo sappia benissimo quanto costruire una storia dell'orrore alla vecchia maniera (mettendoci dentro i mostri più inflazionati del pianeta, tra l'altro) sia un'impresa impossibile di questi tempi. La butta sul ridere piuttosto, tentando di ripescare un po' di stereotipi classici del genere, miscelando tutto con il racconto della sonnacchiosa provincia americana e girando la manopola dell'assurdo a un livello abbastanza alto.
Poi che sia riuscito nell'intento resta tutto da vedere e siamo d'accordo. Di fatto il film non è piaciuto praticamente a nessuno e questo dato qualcosa vorrà pur dire. Ma non so, Jarmusch rimane autore dotato di un registro tutto suo. Fa cose che sembrano strane sulle prime, per poi riabilitarsi strada facendo.
Non dico che ciò accadrà anche con The Dead Don't Die. E' solo che a me quest'opera è piaciuta e davvero non capisco dove stia il grande disastro di cui ho letto in giro.  
Jarmusch prende due attori molto abili a interpretare il tizio a cui scivola tutto addosso (Bill Murray e Adam Driver) e li mette alla guida di una pattuglia dentro una cittadina dove non succede mai niente. Li affianca a una poliziotta determinata portata sullo schermo da Chloe Sevigny, poi semina matti qua e là e il gioco è fatto.
Costruisci un ambientazione scialba, riempila di personaggi ordinari o vagamente eccentrici, mettigli contro l'imponderabile e vedi cosa succede. Un divertimento che non fa nulla per prendersi sul serio. Ci sono un sacco di amici del regista, qualche attore pescato da antiche pellicole che dice le frasi maschie, un paio di razzisti idioti. Non è che serva Dante qui.
Basta aver voglia di starci.
Potreste dirmi che non tutte le freccette centrano il bersaglio e su questo sarei persino d'accordo con voi. Ma l'intento parodistico del progetto a me pare lampante.
Io ci ho visto un sacco di prese in giro a quel tipo di cinema che vuole infilare il messaggio per forza, ad esempio. Quando chiedete? Beh, tutto il discorso che ci arriva dalle televisioni sul fracking che sposta l'asse terrestre è così assurdo da non lasciare dubbi sui suoi intenti. Ne volete altri? No cribbio, vedetelo. Non è che ve lo posso raccontare tutto io.
Vero è che tutto l'impianto meta-cinematografico costruito attorno al personaggio di Adam Driver riesce meno brillante di quanto vorrebbe. Forse la solita follia di Tida Swinton non colpisce più di tanto. Magari certe cose non sono proprio quelle che vi aspettereste in una parodia messa su per spanciarsi.
Però così male come lo dipingono non è.
Ma potrei essere io che, proteggendomi con le mani sul cruscotto per assorbire l'impatto, abbia sopravvalutato l'entità dello stesso e sceso dalla macchina mi sia venuto da dire: beh dai, pensavo peggio.
Indubbiamente The Dead Don't Die è un prodotto particolare. Non difficile, non impegnativo, ma particolare. Serve una dose di adattamento per assumerlo senza rigetti.
Ma è un buon film secondo me.  



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