CDC #132- Lo stesso lato della medaglia: Ella Enchanted (2004) vs. Snowpiercer (2014)

Hollywood ha gettato la maschera. Quella che aleggiava nell'aria sotto forma di sgradevole sensazione si è concretizzata come solida realtà. L'Academy premierà solo prodotti che si occupino di diffondere messaggi edificanti.
Diventa ufficiale, quindi, l'assioma secondo cui non è il come racconti le tue storie, ma il cosa ci metti dentro a contare. Un disastro, narrativamente parlando, che metterà definitivamente le ali a tutti coloro che sapranno intercettare la nuova moda umanitaria del momento, consentendo al lavaggio di coscienza di diventare l'unico vero valore in campo.
Ora, io potrei sbattere i pugni e fingermi indignato per la piega presa dagli eventi. Ma non sono nato ieri (e nemmeno l'altro ieri, purtroppo), e so benissimo che i desideri delle major diventeranno la nuova legge del gradimento occidentale. Tanto vale prendere una canoa robusta e prepararsi ad affrontare il grande fiume melassa che ci attenderà da qui a breve. Bisogna dire e pensare le cose giuste amici miei. Se no siamo out.
Bene allora. Tanto vale cominciare subito parlando di due prodotti che per la collina sono praticamente la stessa cosa. Alzate i pugni sinistri, perché partiamo dalla classica rivoluzione del proletariato.

Cosa sono quelle facce sorprese? Non pare evidente anche a voi come Snowpiercer e Ella Enchanted siano lo stesso film? Come no?
Questo avviene perché vi concentrate su corbellerie come estetica, ritmo e stile. Siete superati cari miei, fatevene una ragione.
Vedete, qui abbiamo la storia di un eroe coraggioso che, grazie alla sua determinazione e a un passato che lo ha segnato profondamente, riesce a liberare il popolo oppresso dal giogo dei potenti, ottenendo per se il premio più ambito: il potere supremo. Cosa ci farà con quel potere, poi, non è dato sapere, perché entrambi i racconti si interrompono sul più bello, lasciandoci negli occhi la figura del combattente senza macchia redento dagli errori e dai rimorsi.
Si, so già cosa pensate: state per dirmi che ce ne saranno a migliaia di storie così. Il punto è proprio quello. Da oggi in poi basterà intercettare l'onda giusta e il gioco sarà fatto.
Ma se non siete convinti, allora è il caso di scendere di un gradino e inoltrarsi più in profondità

In entrambe le pellicole a interpretare il risolutore abbiamo una star che, per un motivo o per l'altro, trova la propria visibilità proprio qui. Se da un lato Anne Hathaway e il suo inquietante sorriso dovevano ancora vestire Prada, dall'altro Chris Evans, già piuttosto celebre grazie all'universo Marvel, trova in Snowpiercer l'occasione di sfilarsi quella tutina scomoda e mostrarsi con una faccia diversa.
Certo, attorno a Evans gira una sequenza importante di facce note, mentre Ella si deve accontentare del simpatico ma condannato alla calzamaglia Cary Elwes. Ma se da un lato abbiamo la dimostrazione di come un film dall'aspetto indipendente possa contare su un budget più che onorevole, dall'altro vediamo un'opera che vorrebbe essere molto più grossa di quello che la cassa le consente. Una menzogna alla rovescia, perfettamente speculare e che, una volta di più, avvicina i due prodotti verso un'unica essenza.
Ma vi vedo ancora perplessi. Oggi mi fate i difficili.
Bene, ancora un gradino allora.



Da un lato un treno che corre in eterno attraverso un pianeta completamente congelato, dall'altro un mondo incantato popolato da strane creature. Ambientazioni diverse, certo, ma comunque riconducibili a quel macro genere che tutti conoscerete col nome di Fantasy.
Da una parte il potere che sfrutta i figli del popolo in ultima classe per mandare avanti la locomotiva, dall'altra una marea di esseri particolari il cui lavoro da schiavi è fondamentale per le ricchezze del regno.
L'eroe di Snowpiercer è costretto all'obbedienza dalle armi e sarà grazie alla sua forza d'animo che sfiderà la guardia scoperchiando l'inganno. La Cenerentola di Anne, invece, è vittima di un incantesimo che la costringe a esaudire ogni richiesta e che la determinazione le consentirà di rompere.
Il nemico visibile, rappresentato dalle figure sopra le righe di Tilda Swinton e Cary Elwes. Il viaggio, che sia dentro un treno carico di gente ostile o tra gli alberi di una foresta piena di orchi.
Ma dico, non vi pare già di confondervi e inserire nei vostri ricordi Anne Hathaway tra i vagoni e Chris Evans intento a crivellare di colpi gli elfi?
Persino il finale punta a questo: se in Snowpiercer ci viene fatto intuire che saranno i bambini a salvare il mondo, in Ella Enchanted, dopo la ridicola coreografia, la neo principessa e il suo principino si metteranno a procreare la nuova e più pulita generazione.
Ok, quest'ultima era un po' forzata.

Poco conta che Snowpiercer sia un film pieno di adrenalina che si beve come un bicchiere d'acqua, mentre con Ella Enchanted mi sia addormentato sei volte sconfitto da una noia devastante. Son minuzie.
Il punto è che si tratta di opere incentrate sulla rivoluzione dei poveri contro i potenti, impregnate di metafore piuttosto visibili. Alla nuova frontiera della narrativa occidentale basta questo.
Il cosa, non il come.
Bong Joon-ho e Tommy O'Haver, Hollywood è fiera di voi.

Commenti

  1. Questo post è fottutamente brillante, lasciatelo dire ;-) Cheers

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    1. Molte grazie. Diciamo che sono un po' piccato. Queste scelte etiche poco hanno a che fare con la bellezza delle storie, ma molto con la voglia di farsi belli davanti agli altri.

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