FL #8- Hasta la victoria- Just Cause 3
Rico torna a casa. C'è da
liberare Medici dal giogo del terribile generale Di Ravello. Chi
meglio del figliol prodigo Rico Rodriguez può aiutare i ribelli
nell'impresa? Nessuno ovviamente. Anche perché i ribelli da soli non
sembrano poi questa grande fazione.
Just Cause 3 è il gioco
ideale se vi piace far esplodere cose in maniera creativa. Nei panni
di Rico vi troverete a maneggiare armi di ogni tipo, a guidare carri
armati e pilotare elicotteri da combattimento, con la leggerezza
tipica di un film d'azione anni novanta.
Non è nella trama che
Just Cause 3 trova il suo vero scopo. Un dittatore di stampo
sudamericano da tirare giù, un manipolo di alleati al quale è
difficile affezionarsi e un personaggio principale la cui unica
caratteristica è di essere una eroica macchina da guerra.
In buona sostanza il
generale ha scoperto il bavarium, minerale dalle infinite
applicazioni che può renderlo l'uomo più pericoloso del mondo.
Tutta la backstory di Rico che torna a casa fa solo da contorno e
difficilmente la seguirete con passione.
Il vero scopo del gioco è
liberare città e conquistare avamposti militari a suon di esplosioni
devastanti. Sulle prime tutto pare distruttibile nel mondo di Medici,
ma si tratta di un'illusione. In realtà solo alcune strutture
definite potranno essere intaccate dalla vostra furia. Il piccolo
stragista che alberga in voi, comunque, avrà di che esserne
soddisfatto.
Si rambeggia parecchio e,
se avrete la pazienza di imparare due o tre trucchi, lo si fa in modo
altamente spettacolare.
Le giornate più
fastidiose troveranno in Just Cause 3 un'ottima valvola di sfogo.
Raramente il gioco diventa frustrante e quando lo fa, più per
l'imprecisione che talvolta si riscontra nei controlli che per reale
difficoltà, il respawn sempre prossimo al campo di battaglia vi
regalerà una vendetta immediata.
L'unico scontro impari che
mi sono trovato ad affrontare l'ho incontrato alla fine, quando Di
Ravello in persona mi ha sfidato a bordo del suo elicottero personale
imbottito di bavarium mentre io, a piedi, tentavo di abbatterlo con
le armi più sbagliate dell'ampio set di gioco.
Ma poi il generale ha
pensato bene di stamparsi sulle pendici del vulcano, togliendomi di
fatto da un impiccio niente male. Una brutta fine per un dittatore,
ma perfettamente in linea con la stupidità artificiale che aleggia
nel gioco.
L'IA non è calibrata
benissimo in effetti. I nemici vi mettono in difficoltà più per
numero che per sagacia tattica. Nei punti chiave tenderanno ad
attaccarvi con ogni cosa pur di mettervi in crisi, ma saranno
abbastanza beoni da farsi fregare carri armati, corazzate o
elicotteri con una facilità commovente.
I vostri alleati, invece,
si muoveranno solo per fornire carne da macello al nemico. Poco
utili, spesso dannosi perché capaci solamente di mettersi in mezzo
alla linea di fuoco, mi sono trovato più volte a ignorare il loro
potenziale intervento per arrangiarmi da solo.
Quantomeno Medici è un
bel posto. Arcipelago situato nel mezzo del Mediterraneo che un po' è
Italia, un po' Spagna e un po' Grecia. Ho apprezzato la varietà dei
paesaggi che vanno dalle spiagge alle montagne innevate. A livello
grafico nulla di eclatante per carità, ma comunque un'ambientazione
piacevole e originale per un gioco di questo genere.
Vero è che Square Enix
mostra ancora il fianco nei suoi porting su PC. Texture che appaiono
all'improvviso magari storte, pop up estremi che in un paio di
occasioni non hanno fatto in tempo a caricare le città (con
conseguente caduta dalla mappa), qualche crash qua e la.
Difetti tecnici che fanno
il paio con una certa ripetitività degli eventi, tutti troppo simili
per regalare freschezza dopo le prime ore di gioco.
Se il vostro scopo è solo
quello di fare casino, comunque, Just Cause 3 potrebbe essere un
titolo che fa per voi.
Far esplodere tutto il
potere di Di Ravello si rivela attività soddisfacente che spazza via
dalle spalle ore di frustrazione accumulate durante le pesanti
giornate lavorative.
Magari dateci un occhio
prima di picchiare il vicino.
Salus
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