CDC#74- Il giusto film per Pasqua: Exodus
Che le ha lette
probabilmente se ne sarà accorto. Le storie dell'antico testamento
sono parecchio essenziali. Agli antichi non interessava soffermarsi
troppo su personaggi e narrazione. Bastava qualche riga veloce per
accennare ai fatti e poi via con la descrizione minuziosa dei
sacrifici da offrire al Signore.
Tutto il resto è
interpretazione. Dai racconti dei sacerdoti che nei secoli si sono
cimentati nel trasformare quelle poche righe in racconti veri e
propri, fino alle intuizioni cinematografiche capaci di riempire
chilometri di pellicola ai tempi d'oro dei kolossal.
Negli ultimi decenni
l'amore per il filmone religioso è sembrato un po' perdersi, è
vero. Eppure di recente una piccola svolta per il genere pare essersi
affacciata. Così dopo il Noè di Aronofsky ecco che ci cucchiamo
pure il Mosè di Ridley Scott.
Mosè che qui incontriamo
come uomo cinico e ateo, privo di fede ma strapieno di fiducia in se
stesso e nelle sue qualità di generale.
Va da se che ci aspetta un
rapporto conflittuale tra il nostro e Dio, divinità suprema che qui
assume le sembianze di un bambino in modo da scaldare di indignazione
i veri fan. Interpretazione interessante, tuttavia, molto adatta al
Dio dell'antico testamento spesso descritto come entità capricciosa,
gelosa e crudele proprio come certi bambini sanno essere.
Scott non vuole offendere
la figura dell'Onnipotente, capiamoci. Nel suo Exodus tutto ciò che
accade ha la spinta determinante del Signore. In nessun avvenimento
il regista mette in dubbio la parola della Bibbia, anzi, si può dire
che Mosè si tramuti in un recalcitrante burattino nelle mani di
Colui che decide le sorti di tutti.
Non tutte le decisioni
prese dalla divinità suprema piacciono a Mosè. Ma ci deve stare.
Così, pur non condividendone alcune derive truculente, il
protagonista di questa storia accetterà di diventarne profeta,
incidendo su pietra certi codici comportamentali che più o meno
tutti abbiamo sentito nominare. Anche se in quella fase Scott ciò
che gli interessava ce lo aveva già detto.
Un rapporto ambivalente
tra Signore e profeta che Scott mette in scena continuando a
esplorare uno dei temi a lui più cari in questa fase della carriera:
il creazionismo.
Ma in realtà ciò che al
buon Ridley interessa più di ogni altra cosa è creare spettacolo.
Da questo punto di vista Exodus non si fa mancare nulla.
Lo schermo è pieno di
cose, le battaglie sono epiche e le suggestioni non mancano. Il tono
che Scott decide di dare alla pellicola è quello di un fantasy senza
compromessi, con squarci di paesaggio palesemente ispirati al genere,
colori accesi e utilizzo intensivo della CGI.
Ne viene fuori un'opera
ambiziosa, a tratti davvero coinvolgente, ma lontana da quelle che
sono le prerogative di un kolossal religioso.
Scott lavora poco sul
senso della fede, dandola quasi per scontata in certi momenti. Nella
fase di costruzione il regista pare sorvolare rapidamente sugli
avvenimenti, quasi a tenersi il grosso del minutaggio per dare spazio
alla resa estetica delle sue idee.
Un film molto visivo, ma,
nonostante ciò, anche piuttosto autoritario nelle sue prese di
posizione. Una sorta di ibrido molto divertente da guardare, ma
destinato a un posto molto piccolo nella storia dell'arte.
Non sono un tizio
religioso. Potrei dirvi che credo nelle rovesciate di Bonimba, ma non
sono nemmeno interista (e qui evdiamo chi becca la citazione).
Eppure sono convinto che
nelle pieghe di questi racconti ci si possa trovare una valanga di
spunti interessanti su cui ragionare. Del resto sono parte fondante
della società per come la viviamo oggi.
Ridurre tutto a uno
spettacolo, per quanto bello sia lo stesso, mi pare uno spreco.
Ci sta che Scott volesse
rimaneggiare il materiale tirato fuori con il Gladiatore per
migliorare la resa grafica delle sue opere, ma andare via così
veloci nei punti chiave, non so. Non l'ho trovata un'idea
particolarmente riuscita.
Poi oh, se vi capita di
vedere questo film non vi annoierete di certo. Due ore e venti se ne
vanno in dieci minuti. Che, in fondo, è ciò che conta davvero.
Comunque fate come vi
pare.
Ciao.
A me è piaciuto, grazie
RispondiEliminaSa essere divertente tutto sommato. Ciao!
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